Il gruppo consiliare di opposizione “Monte in Testa” e l’Amministrazione Comunale di Montescaglioso protagonisti di un nuovo botta e risposta sulla questione del dissesto finanziario al Comune di Montescaglioso.
Di seguito le due note integrali.
Nota del Gruppo Consiliare di opposizione “Monte in Testa”.
Notiamo con piacere che il Sindaco ha avvertito la nostra assenza! ma non si preoccupi Sindaco vogliamo tranquillizzarla, stavamo attendendo l’insediamento dei Commissari, unici veri interlocutori per l’opposizione, visti i risultati della sua amministrazione, per essere ancora più incisivi e ribadire la nostra contrarietà alle azioni del suo amministrare.
Ma Lei Sindaco proprio non vuole rispondere e va fuori traccia: dica piuttosto, al netto dei latinismi sfoggiati, come mai continuate a percepire le indennità sia Lei che i suoi assessori visto il ruolo che vi vede ormai amministratori figuranti dopo la dichiarazione di Dissesto in cui è sprofondato il nostro Comune grazie a voi!?
La rinuncia alle indennità, secondo noi, è una questione di responsabilità e sarebbe un’opportunità per dare l’esempio di sacrificio a cui invece l’intera comunità è adesso chiamata.
Replica del sindaco Zito
Effettivamente l’utilizzo di alcune locuzioni latine potrebbe aver reso difficile alla Minoranza la comprensione di quanto scritto nel nostro ultimo comunicato. Pertanto, al fine di garantire la più ampia condivisione, lo riproponiamo con un linguaggio più “leggero”. Repetita iuvant e ci fermiamo qui con i latinismi. Il vostro essere contrari alle azioni di questa Amministrazione è più che legittimo, siete la Minoranza e noi rispettiamo le opinioni altrui, ma, così come voi rappresentate appunto la minoranza, questa è l’Amministrazione Comunale che vi piaccia o meno e, dunque, i veri rappresentanti della Città. Parlare di “amministratori figuranti” non rientra in quanto previsto dal Tuel – Testo Unico degli Enti Locali, noi siamo regolarmente in carica: ci fa piacere il fatto che abbiate difeso a spada tratta le Istituzioni in questi giorni particolari a livello nazionale ma ricordiamo che noi stessi siamo Istituzioni. La vostra definizione è lesiva non della nostra dignità ma delle prerogative concesse dalla normativa nazionale. L’Amministrazione opera regolarmente (questo è sotto gli occhi di tutti), saranno i cittadini a giudicare fra tre anni. Una domanda ci sorge spontanea. Abbandoniamo il latino, utilizziamo la logica. Se la dichiarazione di Dissesto Finanziario è nostra responsabilità in quanto approvata dalla nostra maggioranza, le cause che hanno portato al Piano di Riequilibrio (pre dissesto sono le vostre? Noi non cerchiamo responsabili, saremmo di parte e poi sarà la Commissione a farlo, ricerchiamo le soluzioni. Sulla rinuncia alle indennità, ricordiamo ancora una volta il fatto che non trattasi come per altri politici di stipendi d’oro (€ 1.500 Primo Cittadino ed € 700 Assessori), ma di indennizzi atti a far fronte alle spese sostenute per l’attività Istituzionale. Notizia fresca, solo per fare un esempio, il Bando UIA candidato a Bruxelles, dove lo scrivente si è recato a proprie spese, è stato ritenuto idoneo. Semmai dovrebbe preoccupare il fatto che altri Amministratori abbiano percepito comunque l’indennità senza dare contezza al proprio operato. L’opportunità, a cui si fa riferimento, visto il sacrificio a cui tutta l’Italia è chiamata data la crisi, sarebbe l’abolizione totale di tutti i vitalizi d’oro, pari a migliaia di Euro mensili, percepiti da chi ha avuto ruoli regionali e nazionali.