Indotto FCA Melfi, Fiom Cgil, Nidil Cgil e delegati sindacati: lavoratori in somministrazione in pessime condizioni. Le aziende e le agenzie fanno sconti su salario e diritti. Di seguito la nota integrale inviata alla nostra redazione.
Fiom Cgil, Nidil Cgil e delegati sindacatidenunciano le pessime condizioni di lavoro e di salario a danno dei lavoratori in somministrazione assunti con brevi contratti nelle aziende dell’indotto FCA di Melfi.
I lavoratori in somministrazione lamentano condizioni di lavoro e di orario insostenibili, oltre al mancato rispetto dei diritti contrattuali, compreso parte del salario. Dalle tante segnalazioni pervenute dai lavoratori e i conseguenti accertamenti svolti dai delegati è emerso, infatti, che le aziende non rispettano i contratti di lavoro e le norme di legge e i che lavoratori in somministrazione sono costretti a subire una tale situazione per paura di perdere il posto di lavoro.
Si tratta un vero e proprio “reiterato ricatto” che dura ormai da troppo tempo e che ha determinato un evidente peggioramento delle condizioni di salario ma soprattutto di salute e sicurezza, a partire dallo stress psico-fisico per i lavoratori interessati. Frequenti sono i rischi di infortunio e di pericolo per la salute e la sicurezza: i lavoratori sono costretti ad aumentare i propri ritmi di lavoro superando di gran lunga i tempi stabiliti dai cicli produttivi e l’orario di lavoro giornaliero e settimanale previsto dal Ccnl e dalla legge. In una tale condizione si trovano spesso a non fruire dei riposi settimanali programmati previsti, seguendo esclusivamente le esigenze e i tempi delle linee di produzione. Il tutto in assenza di una adeguata dotazione dei dispositivi di sicurezza previsti.
A ciò si aggiunge, infine, il mancato riconoscimento del giusto inquadramento e la mancata erogazione totale o parziale del premio di produzione e del premio presenza, previsto dal contratto aziendale di sito e dal contratto nazionale di settore.
Fiom Cgil e Nidil Cgil, considerata la gravità della situazione e il fatto che le aziende con la complicità delle agenzie per il lavoro hanno continuamente ignorato le diverse segnalazioni fatte dalle organizzazioni sindacali nel corso degli anni, hanno ritenuto necessario denunciare tale situazione agli enti ispettivi preposti affinché vengano ristabilite le condizioni di lavoro e umane nel rispetto delle norme e dei diritti dei lavoratori dell’area industriale di Melfi.