Giovedì 14 giugno alle ore 15 nel rione Francioso dell’Università della Basilicata – e proseguirà fino al 16 giugno – il convegno internazionale MOD 2018 “Scritture del dispatrio” – organizzato dal Dipartimento di Scienze umane dell’Unibas e dalla MOD (Società italiana per lo studio della modernità letteraria): i sette panel delle sessioni parallele – a cui si aggiunge una sessione di lavoro organizzata dalla MOD-Scuola – si svolgeranno nella mattinata del 15 giugno (Aule Quadrifoglio; Aula Magna; Aula Scotellaro; Aula Festa; Aula Viggiani) con la partecipazione di 77 relatori provenienti da tutto il mondo. Nel pomeriggio è prevista una visita a Matera.
Sabato 16 giugno, in mattinata, prima della seconda seduta plenaria, si svolgerà l’assemblea dei soci. La chiusura dei lavori è prevista per le ore 14 di sabato 16 giugno.
A segnare sempre di più la modernità appare quanto mai problematico il tema della frontiera, che ha paradossalmente in sé gli opposti segni della frattura e di ogni potenziale conflitto e, al contempo, dell’aspirazione alla scoperta dell’altro e al riconoscimento di più ricche e articolate comunità. Ad iniziare da Ugo Foscolo, lo scrittore che, su parole di Cattaneo, ha dato all’Italia una nuova istituzione, l’esilio, destinata a dare respiro europeo al nostro nascente processo identitario, si avvia un percorso che tramuta la figura dell’esule da eroe romantico, «bello di fama e di sventura», a moderno intellettuale, consapevole della sovranazionalità della cultura, come i modelli di d’Annunzio e Pirandello già ben testimoniano. In quest’ottica, il Convegno MOD 2018, dedicato alle scritture del dispatrio, intende indagare, al di là del fenomeno sociale della migrazione e della canonizzazione storica dell’esule, la mobilità delle frontiere sancita dal nomadismo non solo fisico e contingente ma intellettuale degli scrittori, in perenne ricerca di un altrove sia spaziale che temporale, foriero di multiple commistioni linguistiche. In tale quadro di vitali interscambi e reciproche fecondazioni, non è solo la lingua a veicolare multiple appartenenze, ma è anche la metamorfosi dei generi e la contaminazione di linguaggi fra scrittura e cultura visuale, nella creazione di quel global novel che fa del dispatrio l’ineliminabile condizione esistenziale dello scrittore moderno.
“Con particolare orgoglio e soddisfazione – ha detto il referente scientifico unico per L’Unibas, la professoressa Carla Pisani, docente associato di Letteratura italiana contemporanea – ho accolto, come docente di riferimento per il settore scientifico disciplinare della Letteratura italiana contemporanea, l’invito rivoltomi dalla MOD a ospitare nelle sedi della nostra Università il Convegno annuale della prestigiosa associazione di italianisti contemporaneisti che, con le sue iniziative culturali e ricoprendo l’intero territorio nazionale, favorisce da decenni l’interscambio, il dialogo e la conoscenza diretta tra i propri soci e le diverse sedi universitarie. I lavori del Convegno annuale 2018, dal titolo Scritture del dispatrio, sono tesi a indagare una tematica di grande attualità, in cui ‘emigrazione’ e ‘dispatrio’ sembrano essere parole ormai protagoniste della nostra società. Ed è interessante proprio questo aspetto: un punto di incontro tra accademia e vita reale al fine di non far diventare un ‘altrove’ la nostra bruciante realtà quotidiana. Il convegno vede, peraltro, la partecipazione e il confronto di numerosi studiosi italiani e stranieri di specifica competenza e riconosciuto valore a cui si accompagnano le relazioni, dislocate in 7 panel, destinati ad approfondire singoli aspetti, problematiche, opere ed autori, e impostati sulla discussione collegiale di più sintetiche comunicazioni aperte, fra l’altro anche alla partecipazione di giovani studiosi in formazione”.
Il programma completo e i panel sono disponibili sul sito web Unibas, al link:
http://portale.unibas.it/site/home/in-primo-piano/articolo6069.html