Una petizione per la parità nel lavoro e nelle carriere tra uomini e donne da change.org (che in un paio di giorni ha già superato quota 1.000 firme-adesioni) e una lettera aperta al Premier Conte: è l’iniziativa di professioniste e studiose di diritto, economia, sociologia e scienze che segnalano che i componenti del nuovo governo non si sono espressi sui temi che riguardano le donne: «Nessuno ancora si è occupato delle Pari Opportunità: Urge un ministero o una delega». Tra le firmatarie proponenti figura l’unica lucana presente nella banca dati online con i profili di cento esperte nelle aree scientifiche, secondo il progetto “100 donne contro gli stereotipi”, Liliana Dell’Osso, di Bernalda, direttore della clinica psichiatrica dell’Università di Pisa e vicepresidente della Società Italiana di Psichiatria.
Questo l’appello contenuto nella petizione: “Ora che il nostro Paese ha un nuovo Governo, non possiamo non notare che la casella delle Pari Opportunità è ancora vuota. Augurandoci che si tratti solo di un ritardo nel turbine delle vicende politiche delle ultime settimane, chiediamo al Presidente del Consiglio dei Ministri di delegare al più presto una persona competente in tema di Pari Opportunità che si doti di una Task Force di esperte e esperti sul tema che possa affiancarla nel lavoro colossale di cui il nostro Paese ha bisogno.
L’Italia soffre di enormi ritardi in tema di parità di genere: secondo l’ultimo Global Gender Gap Index del World Economic Forum, nella classifica della parità tra uomini e donne l’Italia è solo all’82esimo posto su 144 paesi analizzati. Nell’ambito economico l’Italia precipita addirittura al 118esimo posto. Basti pensare che il tasso di occupazione femminile oscilla intorno al 47% da almeno un decennio – al 30% se consideriamo solo il Sud – dati che ci rendono fanalino di coda in Europa, se escludiamo Malta.
Molti pensano che con tutti i problemi che ci sono nel nostro Paese, le differenze uomo-donna non siano una priorità. Tuttavia, anni di analisi, di studi, dibattiti e confronti internazionali ci hanno insegnato che la parità di genere è una questione fondamentale non solo per la promozione dei diritti e della giustizia, ma anche per la crescita economica e il benessere della società e del Paese.
I ritardi italiani non hanno un’unica causa e non è quindi facile superarli. Non esiste la bacchetta magica, né valgono interventi marginali o iniziative di singoli. Occorre un’azione strutturata, un programma condiviso in cui la parità di genere sia integrata nell’agenda e negli obiettivi di governo come elemento strategico fondamentale per il futuro del Paese.
Non è un tema ideologico, non è un tema partitico, non è di destra, né di sinistra. Non si tratta di fare un “regalo” (meritato o non) alle donne, o di dare assistenza ai più deboli. Il nostro Paese ha maturato competenze e esperienze uniche su questi temi che hanno come obiettivo esclusivo – nel rispetto delle scelte individuali e delle differenze, e attraverso la valorizzazione del merito e dei talenti – la promozione della parità tra uomini e donne nell’accesso al mondo del lavoro, nelle carriere lavorative, nella politica, nell’istruzione, con la consapevolezza che si tratti di uno stimolo necessario per l’uguaglianza e l’efficienza del nostro Paese.
La creazione di un ministero delle Pari Opportunità, o in subordine, la delega a persona che condivida questa consapevolezza e abbia come obiettivo e responsabilità la promozione della parità tra uomini e donne nel mondo del lavoro è un passo imprescindibile per un Paese migliore”.
Il curriculum scientifico e accademico di Liliana Dell’Osso è una dimostrazione della capacità di una donna di affermarsi in un mondo complesso e difficile, fortemente connotato in senso maschile. Il segreto del suo successo va forse ricercato nelle sue radici familiari. Passione e capacità di sacrificio, determinazione alla lotta nelle circostanze più avverse sono virtù inculcate dai genitori, in particolare dalla madre. Intuito e capacità empatiche, virtù tutte al femminile, sono state altrettanto importanti anche dal punto di vista scientifico, sia per cogliere i temi maggiormente necessari per l’innovazione scientifica, sia per instaurare i fondamentali rapporti di collaborazione senza i quali il lavoro scientifico non potrebbe svolgersi. In ambito extra accademico, nel 2014 è stata la prima donna ad essere nominata Socia Onoraria della Società Operaia di mutuo soccorso di Bernalda, e nello stesso anno ha ottenuto dalla Regione Basilicata il premio internazionale Ester Scardaccione. La prof. Dell’Osso si è meritata questo premio proprio perché la sua carriera scientifica come Professore di Psichiatria, attestata da un ricco curriculum, è stata caratterizzata anche da un costante impegno e significativo contributo per il riconoscimento delle pari opportunità, e dai numerosi studi di medicina di genere, riportati in prestigiose pubblicazioni scientifiche. Membro del Comitato Pari Opportunità dell’Università di Pisa, già nel 2000 prima donna Professore Ordinario di Psichiatria in Italia, nel 2011 è stata la prima donna Presidente della Sezione Toscana della Società Italiana di Psichiatria e infine, nel 2015, prima donna Vice Presidente della Società Italiana di Psichiatria.