“Non è tempo di fare melina, si abolisca il listino e si introduca la doppia preferenza di genere”, dice il consigliere, che invita Giuzio a ritirare la propria proposta trasformandola eventualmente in emendamenti al testo depositato da mesi in prima Commissione
“Preferisco ancora la responsabilità. Non trasferisco, per il momento, la mia proposta di legge elettorale per l’esame in Consiglio, in attesa che il capogruppo del Pd ritiri la propria proposta (peraltro incompleta)e la trasformi eventualmente in emendamenti da presentare al testo depositato da mesi in prima Commissione. Sarebbe un segnale importante anche per valorizzare il lavoro fatto dai consiglieri regionali e dalle forze politiche che hanno avanzato proposte”.
E’ quanto dichiara il consigliere regionale del Pd Piero Lacorazza.
“Non è tempo di fare melina – aggiunge – si abolisca il listino e si introduca la doppia preferenza di genere. Ho atteso quasi un anno, bloccando una proposta che anche formalmente è stata più volte richiamata in Consiglio e all’attenzione della politica e dell’opinione pubblica. Un anno, non una settimana o un mese. Evito di ricostruire tutti i passaggi sino al mio insediamento, a fine aprile, alla presidenza della prima Commissione in cui, con l’accordo di tutti e con l’evidenza di tempi stringenti, ci si era dati come termine ultimo la fine di maggio. Ulteriore disponibilità è stata richiesta per arrivare ad una sintesi, aggiungendo anche proposte di mediazione o accettando ipotesi non troppo convincenti ma comunque più condivise. Qualche passo in avanti è stato fatto ma non sufficiente ad arrivare nella giornata di oggi ad approvare la legge elettorale in una riunione della Commissione convocata esattamente per conseguire questo risultato”.
“C’è bisogno di un supplemento di lavoro – afferma ancora il presidente della prima Commissione – che può e deve essere fatto estendendo il confronto alla maggioranza e a tutte le forze politiche, anche di minoranza. La scelta di rinviare la mia proposta di legge elettorale direttamente in Consiglio sarà un tentativo, anche estremo, per alzare la tensione e l’attenzione dell’opinione pubblica verso una classe politica che deve assumersi una responsabilità.Forse la legge elettorale non è il problema principale dei lucani, come forse non era lo Statuto regionale, ma credo che si corra il rischio di perdere un altro pezzo di credibilità”.
“La proposta messa in campo – conclude Lacorazza – non è un modo per proteggere l’attuale classe politica; anzi con l’abolizione del listino e l’introduzione della doppia preferenza di genere si fanno passi avanti verso il cittadino.Non si faccia melina e si vada avanti. È stato fatto un lavoro importate da parte della commissione e per questo ringraziamo tutti i consiglieri e l’ufficio a supporto. È stato fatto un ottimo lavoro di merito che sarà utile nella fase di definizione della nuova legge. Ma alcuni nodi politici restano e vanno sciolti prima possibile”.