La giornata del 19 giugno dedicata a “Sport Stories: goal, canestri, schiacciate per Matera 2019” ha fatto registrare un’interessante anteprima nel pomeriggio all’interno della villa comunale dell’Unità d’Italia con la presenza di Romeo Sacchetti, l’allenatore della Nazionale di basket. Il coach ha regalato la maglia dell’Italia con il numero 19 in omaggio a Matera 2019 al direttore della Fondazione Matera-Basilicata 2019, Paolo Verri e all’ideatore del Minibasket in piazza, Sergio Galante, che ha accolto alcune delle 56 squadre che partecipano in questa settimana al torneo riservato alla categoria aquilotti che si svolge tra Matera e in altri centri della Basilicata e della Puglia: i turchi di Beytepe, i canadesi di Toronto, i montenegrini di Kotor, Padova e Pielle Matera.
Di seguito l’intervista rilasciata da Romeo Sacchetti ai giornalisti presenti.
Sacchetti, un gradito ritorno per lei a Matera: “Io ho origini di Altamura, sono stato a Brindisi lo scorso anno e quindi Matera l’ho già conosciuta personalmente un paio di volte. E’ solo un piacere venire in una città unica nel mondo. E’ importante che per Matera 2019 far si che la cultura si trasformi anche nello sport. Io penso che l’abbinamento tra cultura e sport sia una cosa importante. Penso che si possa sport ad alto livello pur studiando bene, questo è il messaggio che va dato ai ragazzi e anche ai professori che devono aiutare i ragazzi che fanno sport ad essere migliori studenti e di aiutarli un po’, non di boicottarli perchè non fanno sport e non vogliono studiare”.
I consigli che darebbe ai ragazzi di questa età? “Io ho fatto per anni un camp, i ragazzi a questa età devono avere lo stimolo di giocare a pallacanestro e devono avere dei sogni. Io ho superato la sessantina e ho dei sogni, delle ambizioni, loro devono avere dei sogni, che possono essere all’inizio irrealizzabili. Io ho cominciato a giocare all’inizio a pallacanestro e non pensavo di arrivare in serie A, poi ho avuto la fortuna e la voglia di arrivare e sono arrivato in serie A, poi ho avuto la fortuna di arrivare in Nazionale e penso che per un atleta di pallacanestro sia importante giocare in serie A, in Nazionale ma partecipare agli Olimpiadi per un atleta sia la cosa più importante che ci sia?
Qual’è il sogno di Sacchetti per l’Italia? “Il sogno è vincere la prossima partita con la Croazia, poi abbiamo le qualificazioni mondiali, faccio tanti sogni, un sogno per volta spero di arrivare ad un sogno molto molto bello alla fine”
Come immagina questa città in futuro, cosa augura a Matera? “Questo successo è importante. Bisogna capire che abbiamo bellezze importanti da far conoscere al mondo. Da quando è venuta fuori la candidatura non solo in Italia ma in tutto il mondo hanno scoperto Matera e so che c’è stato un grande incremento turistico. Noi abbracciamo una cultura millenaria, da prima di Cristo, penso ai Nuraghi in Sardegna, dalla storia romana al barocco”.
Il tecnico Lerry Brown è arrivato a Torino, cosa può dare un allenatore di quel calibro ad una squadra italiana? “E’ molto importante perchè ha dato molto alla pallacanestro, penso che si può imparare tanto da questi allenatori, che possono dare qualche spinta a noi allenatori. Noi dovremmo assorbire tutto, io ho cercato di assorbire un po’ da tutti gli allenatori possibili, poi ognuno rimane con la propria identità ma cercare di rubare alle persone più brave è la cosa che mi ha fatto migliorare sotto questo aspetto”.
Com’è rapporto con tuo figlio che adesso è in Nazionale? “Ogni tanto cambio giocatori che non sono contenti e negli spogliatoi ci sta che si scaricano contro l’allenatore. Avendo un figlio in squadra è importante che lui non mi ha mai detto nulla e si ha fatto accettare bene. Ora abbiamo un buon rapporto, siamo stati assieme e siamo cresciuti insieme, abbiamo litigato abbastanza forte ma è un ragazzo che conosce la pallacanestro e sa come stare nell’ambiente dello spogliatoio”.
Qual’è la ricetta per far crescere nel modo migliore i giovani che vogliono giocare a basket? “Una volta stavano nell’oratorio, adesso è più difficile trovarli lì. Ma il consiglio che davo è quello di migliorare da solo, d’estate prendere un pallone e andare a giocare anche da soli, senza allenatore, si può migliorare anche palleggiando da soli, andando al campetto da soli, non c’è sempre bisogno dell’allenatore che ti dice sempre qualcosa, bisogna esprimere un po’ di fantasia, provare delle cose da soli per diventare dei giocatori veri. La fantasia è quella che ci manca un po’ adesso”.
La tappa materana di Romeo Sacchetti proseguirà dalle ore 10 di martedì 19 giugno con la presenza dalle ore 10 al PalaSassi per incontrare alcuni atleti che partecipano alle gare del “Minibasket in piazza” e si presterà come istruttore di una delle due squadre algerine partecipanti. Alle 17 il coach dell’Italia di basket sarà presente alla partenza, presso il quartiere di Piccianello, della sfilata delle squadre di Minibasket per le vie della città, tutti gioiosi e festanti, in allegria senza badare al colore della loro pelle, alla loro religione o estrazione sociale mentre alle ore 18 presso il Parco Comunale “Papa Giovanni Paolo II” (Boschetto) si terrà la cerimonia inaugurale della 26^ edizione del “Minibasket in Piazza” con la consegna delle chiavi della città di Matera ai bambini provenienti da tutto il mondo, per lanciare tutti insieme un messaggio di integrazione e convivenza civile fra i popoli attraverso lo sport.
Michele Capolupo
La fotogallery dell’incontro con Romeo Sacchetti (foto www.SassiLive.it)