La recente indagine della Banca d’Italia sulla ricchezza delle famiglie italiane dovrebbe far riflettere i nostri Governanti sulle misure da mettere in campo per riequilibrare i conti pubblici. Infatti la Banca d’Italia nel Supplemento al Bollettino Statistico rileva che il 10% delle famiglie italiane possiede il 45% della ricchezza complessiva.Questo è quanto afferma Angelo Buono Presidente regionale dei pensionati della CNA.
La distribuzione della ricchezza è molto concentrata e quindi squilibrata. Alle molte famiglie che detengono livelli modesti o nulli di ricchezza, corrispondono, invece, le poche famiglie che dispongono di una ricchezza elevata.Le informazioni sulla distribuzione della ricchezza – desunte da Banca d´Italia sui bilanci delle famiglie italiane – indicano che alla fine del 2008 la metà più povera delle famiglie italiane deteneva il 10 per cento della ricchezza totale, mentre il 10 per cento più ricco deteneva quasi il 45 per cento della ricchezza complessiva.Alla fine del 2010 la ricchezza netta è risultata pari a 8,2 volte il reddito disponibile lordo, livello sostanzialmente stabile rispetto agli anni più recenti (era 6 nel 1995, 7 nel 1999, 8 nel 2008 e 8,3 nel 2009). La ricchezza netta per famiglia è risultata pari a circa 350 mila euro.Secondo le stime preliminari di Bankitalia, nel primo semestre 2011 la ricchezza netta della famiglie italiane sarebbe aumentata dello 0,4 per cento in termini nominali: l´aumento delle passività è stato più che compensato dalla crescita delle attività reali e finanziarie.Alla fine del 2010 il 43,2 per cento delle attività finanziarie era detenuto in obbligazioni private, titoli esteri, prestiti alle cooperative, azioni e altre partecipazioni e quote di fondi comuni di investimento. Il contante, i depositi bancari e il risparmio postale rappresentavano il 30 per cento del complesso delle attività finanziarie; la quota investita direttamente dalle famiglie in titoli pubblici italiani era pari al 5 per cento. Le riserve tecniche di assicurazione, che rappresentano le somme accantonate dalle assicurazioni e dai fondi pensione per future prestazioni in favore delle famiglie, ammontavano al 18,6 per cento del totale delle attività finanziarie.
Dic 15