Mercoledi 20 giugno 2018 continua la rassegna di concerti cameristici “Chamber music” organizzata dal Conservatorio Duni di Matera. Sono previsti due concerti. Nel primo alle 14.30 presso la Casa circondariale si esibirà il “Duni Jazz Ensemble”, formazione costituita da docenti ed allievi delle varie discipline Jazz. L’ensemble propone un concerto dal titolo “Un viaggio musicale attraverso il Jazz e la canzone italiana”. Esecutori i docenti: Patty Lomuscio, voce, Mario Rosini, voce, Vito Dimodugno, pianoforte, Pierluigi Balducci, basso elettrico e Luigi Masciari, chitarra. Gli allievi: Camilla Scattino, voce, Vito Giammarelli, voce, Domenico Saccente, pianoforte. Previsto Loiudice, pianoforte, Andrea Corrado, chitarra, Claudio Suriano, chitarra, Giancarlo Martino, basso elettrico, Paolo Padula, basso elettrico Vitantonio Gasparro, batteria e Michele Cantarella, batteria.
Il secondo concerto si terrà presso la Corte dell’ ex ospedale San Rocco in piazza San Giovanni a Matera alle ore 20 e prevede il Duo Francesco Peverini (violino)-Loredana Paolicelli (pianoforte), entrambi docenti dei corsi di musica da camera del Conservatorio presenteranno un recital per violino e pianoforte dal titolo “Dalla Grande Forma tedesca alla Danza dell’Est”. In programma la sonata op. 100 di J. Brahms, le 5 melodie op. 35 bis di S.Prokofiev, Spiegel im Spiegel di Arvo Pärt e le 6 Danze Rumene di Bartok- Skekely. Il programma mette a confronto la grande ‘forma’ della Sonata di Brahms alla piccola forma della danza. L’elaborazione compositiva massiccia di Brahms firma l’op. 100 con un Allegro Amabile, un secondo tempo che alterna 3 adagi con 3 parentesi di Vivace alla maniera dello scherzo per finire con un Allegretto finale conciliatorio. Le danze di Prokofiev, Pärt e Bartok sono brevi ma molto intense. Le prime nel pieno stile sovietico del cubismo musicale influenzate da stile francese e scritte nel 1925 a Parigi; la musica di Pärt, Spiegel im Spiegel firma un piccolo capolavoro “minimalista”; le danze di Bartok scritte nei primi anni del ‘900 sono il manifesto dell’etnomusicologia balcanica. Ingresso libero.