Il segretario del Partito Democratico di Scanzano Jonico, Salvatore Pecchia, contesta le procedure che hanno portato alla selezione dell’assistente sociale al Comune di Scanzano. Di seguito la nota integrale inviata alla nostra redazione.
Avremmo accolto con maggiore soddisfazione la selezione dell’assistente sociale, in data 14 giugno, a conclusione della procedura avviatasi con la pubblicazione dell’avviso pubblico del 28 maggio, ma così non è stato. La figura selezionata, infatti, non solo firmerà un contratto di prestazione occasionale, della durata di soli dodici mesi, ma riceverà un compenso annuale del valore onnicomprensivo di € 7900. Ciò implica che tale figura sarà impiegata al servizio della nostra comunità, o meglio dei più bisognosi della nostra comunità, per un numero di ore ridotto, vale a dire insufficiente per rispondere alle esigenze di quanti necessitano di questo prezioso servizio. Il servizio di assistenza sociale, di cui il Comune di Scanzano Jonico è stato deficitario per tanto tempo, è troppo prezioso per essere limitato a un tot di ore: i cittadini devono poter usufruire di tale servizio a tempo pieno! Molteplici sono le esigenze e le richieste d’aiuto e un’amministrazione che investe poco su questo campo significa che sta investendo male, specialmente se la stessa Regione Basilicata contribuisce a coprire parte delle spese destinate all’assistenza sociale. Già nell’ottobre del 2016, fu alquanto bizzarro un avviso pubblico simile per la selezione di uno psicologo. Non solo tale figura avrebbe operato per tre mesi soltanto, ma, essendo già all’epoca il Comune carente di un assistente sociale, non vi era motivo di assumere uno psicologo. Le due figure non sono interscambiabili e un Comune che manca di entrambe dovrebbe dare priorità all’assistente sociale. Come pretendiamo di porci al sevizio del cittadino se non gli garantiamo i giusti strumenti per una vita più dignitosa? Come possiamo garantire quell’uguaglianza sostanziale dell’art. 3 della Costituzione se non garantiamo il diritto al mantenimento e all’assistenza sociale (art. 38) e di conseguenza all’istruzione per i minori (art. 34)? Come pensiamo di poter contrastare il proliferare della delinquenza e delle devianze giovanili, fenomeni che purtroppo affliggono la nostra comunità, se tutti i cittadini non si vedono garantita la possibilità di esercitare il proprio diritto alla cittadinanza e al pieno sviluppo della propria persona (art. 3)? Puntare su eventi o iniziative culturali non è l’unica via per far crescere il nostro paese: sono necessari investimenti e, soprattutto, una lungimiranza politica che sappia garantire alla cittadinanza almeno l’essenziale. E assumere un assistente sociale per un anno e non a tempo pieno non garantirà mai un servizio efficiente alla comunità. Pertanto, per quanto detto sopra, non possiamo che esprimere le nostre perplessità in merito alla linea politica che questa amministrazione ha deciso di seguire nell’ambito delle politiche sociali.