Nel 1982, per una mostra alla Galleria Il Segno di Roma che comprendeva, oltre Carlo Lorenzetti, Giulia Napoleone e Bruno Conte, anche Rodolfo Aricò e Giuseppe Uncini, Fausto Melotti intitolava Realtà in equilibrio il testo pubblicato in un foglio-manifesto diffuso per l’occasione. Considerava i cinque artisti “anacoreti, lontani dalle tentazioni del mondo” che “vedono dalle finestre e conoscono fuori e anzitempo ciò che sarà necessario alla costruzione dell’edificio dell’arte” […], compagni nella ricerca, […] compagni in ciò che l’arte richiede, sacrificio e amore. […]. Non di mimi, si tratta di alcune pietre portanti dell’arte”.
Il Sistema ACAMM, in contemporanea con la Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma, accoglie due dei cinque “compagni nella ricerca” ricomponendone il percorso in tre mostre, curate da Giuseppe Appella: lo scorso anno Giulia Napoleone (Pescara 1936), in occasione della mostra alla Calcografia Nazionale, quest’anno, dal 30 giugno al 30 settembre 2018, Carlo Lorenzetti (Roma 1934) e Bruno Conte (Roma 1939).
Carlo Lorenzetti e Bruno Conte presentano 80 disegni e 20 sculture datati 1956-2018, ricomponendo l’intero percorso della propria ricerca espressiva.
Lorenzetti ci racconta: “L’Istituto d’Arte è stato per la mia formazione un luogo molto importante. Ho seguito, per due anni, i corsi di Plastica di Pericle Fazzini, uno spirito solare, schietto, spontaneo, che mi sollecitava verso una libertà formale e compositiva. Ma devo soprattutto al magistero di Alberto Gerardi la conoscenza preziosa delle tecniche di lavorazione dei metalli e il senso ‘umanistico’ del fare”.
Invece Conte: “Riguardando i miei primi lavori, dopo la metà degli anni Cinquanta, elaborati entro un microcosmo surreale, mi sembra già di avvertire, nel disegno delle forme lineari, una segreta scrittura. Il carattere della poetica che si è andato sviluppando e mutando fino a oggi si può identificare nella tematica di una misteriosa, eppure coinvolgente, materia della realtà: oltre il macrocosmo, il cosmo assunto nella stanza in cui si opera”.
Come si vede, negli organismi di Conte e nelle strutture di Lorenzetti, affidati a segni e costruzioni che coniugano perfettamente pittura e scultura, architettura, letteratura e scienza, quindi registri molteplici e diversi che si sollecitano l’un l’altro, l’immagine si fa anche scrittura, il rilievo volto, l’angolo precipizio, la struttura volta, la piega fauce, la nuvola pensiero oscillante, nella certezza che l’originale armonia plastica sia sempre sostenuta dal dono della poesia.
Biografie di Lorenzetti e Conte
Carlo Lorenzetti nasce nel 1934 a Roma.
Inizia ad esporre nel 1959, subito precisando la propria ricerca plastica: assume la lastra metallica come piano dell’invenzione di forme che, sbalzate, vivono la terza dimensione negando ogni valenza di massa solida e di peso materico.
Nel 1959 vince il premio nazionale per la giovane scultura assegnato dalla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma; un premio gli viene pure attribuito nel 1961 alla Biennale del metallo di Gubbio ove, in seguito, avrà ulteriori riconoscimenti.
La prima mostra personale ha luogo a Roma, nel 1962, alla Galleria Trastevere di Topazia Alliata. Giovanni Carandente lo invita, quale unico scultore giovane accanto a noti artisti internazionali, alla mostra “Sculture nella città” nell’ambito del Festival dei Due Mondi di Spoleto.
Dalla metà degli anni Sessanta, con l’intento di essenzializzare la sua ricerca, compone nitide lastre d’acciaio dai tagli decisi, strutture razionali che generano, tramite l’inserimento di inattesi accenti plastici o cromatici, insolite percezioni ed esperienze di tipo mentale ed emotivo. In tale contesto importanti sono le mostre alla Galleria Marlborough di New York (1966) e, nel 1967, all’Expo di Montreal, alla IX Biennale Internazionale d’Arte di San Paolo del Brasile e all’Arco d’Alibert di Roma. Mel corso degli anni. il suo lavoro ha tappe fondamentali nelle Biennali di Venezia (1970, 1972 con sala personale, 1976, 1986, 2011); nella Quadriennale di Roma (1973, 1986, 1999) e in numerose personali, in tutto il mondo. Riconoscimento prestigioso al suo lavoro è il “Premio Antonio Feltrinelli” per la scultura 1988 conferitogli dall’ Accademia Nazionale dei Lincei. Nel 1995 partecipa, per l’Italia, alla VI Triennale Internazionale di Scultura di Osaka, dove la sua opera viene acquisita dal museo. Nel 2000, è presente a “Immagini, Arte italiana dal 1942 ai nostri giorni”, presso la Banca Centrale Europea di Francoforte sul Meno.
Nel 2004 gli viene conferito il Premio Nazionale “Presidente della Repubblica” per la scultura. Nel 2011 viene nominato Presidente dell’Accademia Nazionale di San Luca.
Bruno Conte nasce nel 1939 a Roma.
Inizia la sua attività con opere di carattere grafico astratto surreale. Espone, nel 1955 e nel 1960, alla VII e VIII Quadriennale di Roma, nel 1956 alla XXVIII Biennale di Venezia. Tra il 1959 e il 1961 elabora immagini con testi poetici.
Tra le mostre personali: Galleria Numero, Firenze, 1961; New Vision, Londra, 1965; Centro Proposte Feltrinelli, Firenze 1966; Internationale Kunstmesse, Galleria Schwarz, Basilea 1973; Galleria Il Brandale, Savona 1973; “Dal golangolo all’herboligneo”, Galleria Etrusculudens, Roma 1976; “Nodi neri”, Studio Cavalieri, Bologna 1977; “Pagine di scultura”, Galleria Blu, Milano 1978; “Opere 1970-1986”, Palazzo Diamanti, Ferrara 1987; “Vegetensioni”, Galleria Il Vicolo, Genova 1988; Palazzo Ducale, Urbino 1992; Galleria Niccoli, Parma 1995; Istituto Italiano di Cultura, Vienna 2000; Galleria Kaze, Osaka, 2000; Galerie Satellite, Parigi 2001; “Quasi pagine”, Galleria Peccolo, Livorno, 2007; Biblioteca Vallicelliana, Roma, 2011; Antologica al Mart di Trento e Rovereto 2013; Museo Mastroianni, Marino (Roma) 2014; Galleria Contact, Roma 2017.
Alcune partecipazioni e realizzazioni: “I Salone d’estate – Arte astratta a Roma”, Galleria San Marco, Roma 1955; Pittura e Scultura Italiana, Juster Gallery, New York 1958; Premio Termoli, di Pittura, Termoli 1960; “Junge Kunst 63”, Kunstlerhaus, Vienna 1963; “Arte sperimentale”, Museo Civico, Torino 1967; “Objects and Things”, Roma Gallery, Chicago 1968; “Premio Tevere Reno”, Colonia 1969; “Vivre avec l’art”, Grand Passage, Ginevra 1970; “IV Bienal Internacional del Deporte en las Bellas Artes”, Madrid 1973; “Kunstlerbucher”, Galleria Megert, Berna 1980; “Linee della ricerca artistica in Italia”, Palazzo delle Esposizioni, Roma 1981; “Not(e) Books”, Quentin Gallery, Perth 1982; “Autoritratti del ‘900”, Galleria degli Uffizi, Firenze 1983; “Arte italiana degli anni sessanta nelle Collezioni della Galleria Civica d’Arte Moderna”, Castello di Rivoli, Torino 1985; XLII Biennale di Venezia, 1986; “Sixty years of culturale life in Italy”, Columbia University, New York 1986; “The artist and the book”, MoMA, New York 1992; “Fotoidea”, XXII Biennale, San Paolo del Brasile 1994; “Buchohjekte aus Italien”, Buchgalerie Mergemeier, Düsserdorf 1996; “Fotoalchimie”, Museo Pecci, Prato 2000; Realizza una grande parete in mosaico nella Metropolitana di Roma, Stazione di Pietralata 2001; XIV Quadriennale di Roma, 2005; Expo di Aichi, 2005; “Il libro come opera d’arte”, Galleria Nazionale d’Arte Moderna, Roma 2006; LIV Biennale di Venezia, 2011; “Manu propria”, Casa d’Arte Futurista Depero, MART, Rovereto 2018.