Lo storico materano Giovanni Caserta dopo aver appreso che il sindaco De Ruggieri intende trasferire la Goccia di Azuma da piazzetta Pascoli a piazza Vittorio Veneto per collocarla al posto della “vasca” che sarà eliminata con i lavori di riqualificazione che partiranno dopo i festeggiamenti della Bruna ha inviato alla nostra redazione un intervento sul tema. Di seguito la nota integrale inviata alla nostra redazione.
Giovanni Caserta: “La “Goccia” o il Monumento ai Caduti?”
Leggo della idea del Sindaco che, in occasione della ristrutturazione diPiazza Vittorio Veneto,vorrebbe portare al centro della stessa la discussa “Goccia”, attualmente ubicata in slargo Via Ridola, davanti al Palazzo Lanfranchi. Se ne dà anche una rispettabile motivazione. Non posso non dire la mia, avendo assunto posizione già quattro anni fa, quando, dal Ministero del Beni Culturali, si lanciò il proposito della commemorazione della guerra 1915-18nel suo primo centenario.In consonanza con le direttive ministeriali, chiesi la ricollocazione del Monumentoalcentro della piazza, nel suo antico sito. Non che non possa essere d’accordo con le argomentazioni del Sindaco; mi sembra, tuttavia, che una scultura di avanguardia poco si inserisce in un contesto decisamente neoclassico, anche per volontà del fascismo (ormai pur esso storia e stile), che al neoclassicismo si ispirò. Tra palazzo dell’Annunziata, Banco di Napoli e Prefettura, la “Goccia” sarebbe una stonatura, come lo è il “Bracciante”, che meglio si troverebbe nella piazza retrostante al Comune, area di parcheggio, ove avrebbe un forte valore simbolico, caro a Michele Bianco e a Di Vittorio.Posto della “Goccia”,invece, potrebbe essere Piazza San Pietro Caveoso, dalla quale scendeva e perla quale salivano i materani, anche con asini, per rifornirsi dell’acqua dello Jurio. Il roccione della Madonna dell’Idris può far pensare ad una possibile sorgente, non esclusa l’ipotesi secondo la quale la parola Idris potrebbe, grecamente, ricondurre all’acqua.
Quanto al nostro Monumento ai Caduti, esso, realizzato dallo scultore siciliano Benedetto D’Amore, vincitore di concorso, fu inaugurato il 13 maggio 1926, alla presenza del re Vittorio Emanuele III. I morti di Matera furono 265, più 80 mutilati e invalidi. 37 furono i decorati al valore.
I Monumenti ai Caduti della guerra 1915-18 – dicono gli storici – hanno la caratteristica di non essere monumenti all’Eroe, ma al fante Eustachio e Belisario, cioè al soldato semplice, contadino e analfabeta. “Il Monumento ai Caduti di Matera – si legge in Padre Marcello Morelli – è un lavoro d’una sobria e classica eleganza, geograficamente e storicamente ben ambientato in questa città di lontane origini metapontine e grecaniche. Su un solido basamento a due ripiani, impostato su quattro gradini, si levano tre agili colonne doriche… legate da una breve trabeazione su cui spiccano tre medaglioni in bronzo, che raffigurano le tre armi di terra, dell’aria e del mare, pur richiamate dalle colonne. Le statue bronzee, poste ai due lati, esprimono il valore combattivo e il sacrificio degli eroi”.
Purtroppo, negli anni Novanta del secolo scorso, in fase di ristrutturazione di piazza Vittorio Veneto, ci fu lo spostamento del Monumento ai Caduti dal centro della piazza all’angolo del Palazzo della Prefettura, in condizione del tutto marginale. Qualcuno ha voluto vedere, dietro tale spostamento, una segreta intenzione ideologica. Troppo fascista quel monumento! Al suo posto fu collocata una incongrua vasca, che ora, giustamente, si vorrebbe eliminare. Non è male ricordare che, in occasione del 1° Centenario della guerra 1915-‘18, il Ministero dei Beni Artistici e Culturali ha chiesto la catalogazione di oltre 8.000 Monumenti ai Caduti. La catalogazione ha lo scopo di mettere al sicuro detti monumenti, spesso opera di insigni artisti. Non solo. Scriveva un quotidiano nazionale che si tratta anche di un progetto di recupero “dalla noncuranza con cui quelle opere furono occultate o fatte sparire dietro i disinvolti restyling delle piazze”. Sembra un paginetta scritta apposta per Matera: un invito a restituire la storia alla storia, Stacchiuccio e Belisario agli onori della città.Troveranno essi riscontro nel cuore dei concittadini, degli amministratori, nella Soprintendenza e nella stessa Fondazione Matera-Basilicata 2019, 100 anni dopo? E se la Fondazione Matera-Basilicata2019 non fa questo, che mai farà?
sono totalmente d’accordo con il prof. Caserta; bisognerebbe ricollocare il monumento ai caduti al suo posto originale al centro della piazza, visto che è stato totalmente marginalizzato e messo quasi dentro la prefettura a momenti a causa di quella bruttissima riqualificazione di quasi 25 anni fa che ha devastato completamente la bellissima Piazza Vittorio Veneto tutta piena di alberi e aiuole bellissime per far posto a una distesa di cemento davvero orrenda; ricordo i tanti anni passati a passeggiare in quella stupenda piazza che ora non c’è piu’ in cui al centro c’era il monumento ai caduti relegato quasi in un angolo da chi ha avuto la brillante idea di stravolgere la piazza con una totale mancanza di rispetto per tutti quei caduti in guerra.
Che bella la Matera di una volta, la Matera degli anni ’70 e ’80, molto piu’ bella di quella di adesso, quella splendida piazza di una volta e quelle aiuole poste davanti a San Domenico e di fronte al palazzo dell’Annunziata; ora si vuole mettere quella “specie” di scultura al centro della piazza, con un monumento ai caduti relegato quasi a una cosa insignificante, messo li’ piu’ di 25 anni fa da menti geniali che non hanno mai vissuto la città nei bellissimi anni ’70 e ’80 e ora si vuole questa goccia totalmente fuori contesto in una piazza totalmente sbagliata; che bello sarebbe tornare a riavere la vecchia Piazza Vittorio Veneto com’era prima, ovviamente totalmente pedonalizzata.
L’impostazione attuale di piazza Vittorio Veneto è, a mio avviso, molto rigida nel senso che si sviluppa su uno schema a raggiera che ha il proprio centro coincidente con quello della vasca. La pavimentazione è infatti suddivisa in settori, definiti dai vari raggi, che sono pieni e vuoti (ipogei).Da qui deriva una sorta di simmetria centrale con asse centrale sempre nel centro della vasca che mal si concilierebbe con lo sviluppo rettangolare del monumento ai Caduti a meno che non si voglia stravolgere completamente la piazza (e non lo si farà).Tra l’altro si nota come dal monumento partono alcuni raggi neri che puntano il centro della vasca e in un qualche modo imbrigliano il monumento stesso sulla tangente più esterna a questo gioco di cerchi concentrici che hanno il centro sempre coincidente con quello della vasca. Da un punto di vista compositivo e semantico la Goccia di Azuma posta nel centro della vasca garantirebbe un risultato migliore del Monumento ai Caduti. Tuttavia mettendo insieme la goccia, il vecchietto e il Monumento ai caduti si otterrebbe un “affollamento” eccessivo di “oggetti” anche abbastanza grandi a breve distanza l’uno dall’altro. Quindi lasciando il vecchio e i caduti dove sono, si potrebbe sostituire la vasca con un medaglione a pavimento (in ghisa o pietra scura) che rappresenti ad esempio lo stemma di Matera.