Contrasto alla povertà, Carmine Vaccaro, segretario regionale Uil Basilicata: “Strada ancora lunga e piena di ostacoli”. Di seguito la nota integrale inviata alla nostra redazione.
Riflettere sul nuovo Rapporto Istat sull’incidenza della povertà, che condiziona la vita del 21,6% dei lucani, potrebbe essere meno complicato del passato dopo l’emendamento al Collegato approvato in Consiglio Regionale che, in attuazione dell’intesa con i sindacati, individua i percorsi specifici delle misure di contrasto alla povertà e al disagio sociale per le categorie del programma reddito minimo di inserimento. Il riferimento è alle due categorie, A, quella dei lavoratori fuoriusciti dalla mobilità in deroga e B, quella dei soggetti svantaggiati, con le modalità già definite per l’avvio dei primi in forestazione. Ma se Regione, Comuni e sindacati hanno dato prova che è possibile passare dal semplice assistenzialismo alle politiche attive di lavoro e ridare dignità agli “ultimi” c’è ancora molta strada da percorrere e piena di ostacoli.
Il pensiero è innanzitutto rivolto al Governo Conte che per ora si è limitato all’enunciazione di programma salvo di tanto in tanto lanciare qualche novità lessicale come il “reddito di dignità”. La verità, che l’ennesimo rapporto sulla povertà evidenzia in tutti i suoi aspetti di dramma sociale, è che se non mettiamo in campo politiche strutturali per lo sviluppo, la povertà non potrà che aumentare. E’ un dovere sociale assistere i poveri, ma sarebbe meglio prevenire aiutando i lavoratori, i pensionati e i giovani a non diventare poveri.
Non solo dunque la sfera della cittadinanza e dei diritti, ma il tema della difesa e dello sviluppo della persona nella sua integralità. Sono i temi forti della diseguaglianza che non diminuisce e che imprigiona anche la mobilità sociale con una scarsa possibilità di salire la scala socialedal basso.Questa partita è assolutamente in corso nel Mezzogiorno che sperimentaun’emergenza occupazionale e sociale gravissima che può divenire strutturale e,quindi, insormontabile. Occorre, pertanto, agire con estrema urgenza, trasferendograndi risorse ed una logica di tipo attivo, di inserimento ed inclusione e non di meroassistenzialismo.
Il sociale per noi è essenziale, come abbiamo già sostenuto nelle visioni costruite dalla nostra organizzazione dei pensionati durante il congresso. Abbiamo lanciato la proposta di una regione-sociale costruita intorno all’asse intergenerazionale giovani-anzianinei nostri comuni per una potente sperimentazione di silver economy e di rinnovamento della rete dei servizi socio-sanitari orientati alla longevità. Protezione sociale e produttività, due anime della regione, in un circuito virtuoso per favorire l’invecchiamento attivo in Basilicata.