E’ scomparso venerdì 29 giugno, nel giorno del suo ottantaseiesimo compleanno, l’architetto Tommaso Giura Longo, figura di spicco nel panorama dell’architettura italiana del Novecento. Materano, fratello dello storico Raffaele, ha esercitato la professione di architetto a Roma operando in associazione con Leonardo Benevolo e Carlo Melograni e insegnando Composizione architettonica presso la Facoltà di Architettura di Roma Tre. I funerali si terranno a Palermo domenica 1 luglio alle ore 12. Di seguito la nota integrale inviata alla nostra redazione dagli architetti materani Luigi Acito, Renato Lamacchia e Lorenzo Rota.
Progettista e intellettuale di riconosciuta fama ha operato con rigore scientifico nella riaffermazione delle tendenze neorazionalistiche che si svilupparono in Italia a partire dagli anni cinquanta del Novecento. Testimonianza importante del suo impegno professionale è l’Istituto Tecnico Industriale di Matera, progettato nel 1970, e le case Gescal nel quartiere di San Giacomo (1968/71). Ma è nell’impegno per il recupero dei Sassi che si concretizzò l’azione più appassionata di Giura Longo, azione che ha segnato indelebilmente la storia urbanistica della città a partire dal Concorso Internazionale per il recupero dei Sassi (1974) che il gruppo guidato da Giura Longo, a cui partecipò chi scrive, si aggiudicò. Con la scomparsa di Tommaso Giura Longo scompare del tutto quel gruppo di riferimento politico-culturale già costituito da Marcello Fabbri, Raffaele Giura Longo e Leonardo Sacco che alimentarono attraverso la rivista “Basilicata” il dibattito culturale intorno ai problemi della città di Matera in particolare e del Mezzogiorno in generale.
A noi, suoi discepoli, rimane il dovere, se mai ne saremo capaci, di raccogliere il testimone per riverberare le passioni e gli insegnamenti di questo maestro colto e generoso.
Si è spento il materano Tommaso Giura Longo, il ricordo del Centro Carlo Levi di Matera
La scomparsa di Tommaso Giura Longo, avvenuta ieri a Palermo, a soli 7 giorni da quella di Leonardo Sacco, segna la perdita di due dei principali protagonisti della stagione del “riscatto” politico-culturale ed urbanistico di Matera antica.
Il Centro Carlo Levi ricorda il forte e determinato impegno profuso daGiura Longo e Sacco allorchè, evacuati i Sassi, la città era alla ricerca di una soluzione culturale ed urbanistica da dare al problema della loro salvaguardia; che era poi quello della salvaguardia dell’identità storica della città: e fu proprio il Convegno organizzato nel 1967 dalla rivista “Basilicata” diretta da Leonardo Sacco, al quale partecipò attivamente Tommaso Giura Longo, insieme ad altri esponenti della cultura italiana (tra cui lo stesso Carlo Levi), a dare avvio al riconoscimento di valore storico-urbanisticouniversale dei Rioni Sassi, sfociato nella richiesta che fosse un Concorso Internazionale d’Idee ad affrontarne compiutamente le modalità di “riabilitazione urbana”.
Di Tommaso Giura Longo, insieme al compianto fratello Raffaele, insigne storico materano, ricordiamo la fondamentale riaffermazione del ruolo dei Sassi quale “Centro Storico” della città: ruolo ancora negato,in conseguenza della stagione del degrado igienico-urbanistico e sociale.
Ed insieme al ruolo storico, si deve in particolare a Tommaso Giura Longo, l’idea strategica e modernissima, che i Rioni Sassi dovessero ritornare ad essere città abitata, quartiere urbano della città contemporanea.
Ricordiamo lo slogan da Lui coniato negli anni delle prime sperimentazione del recupero urbanistico:
“Una città viva, abitata ed usata, è il miglior museo di se stessa”.
Uno slogan, una scelta culturale ed urbanistica condivisa da molti intellettuali ed urbanisti italiani (ricordiamo tra gli altri Bruno Zevi, Antonio Cederna, Pierluigi Cervellati ecc.), che si opponeva strenuamente all’idea di fare dei Sassi un oggetto di pura fruizione estetica: il (muto) “museo della(cosiddetta)civiltà contadina”.
Ed invece, per Tommaso Giura Longo, i Sassi sarebbero dovuti rientrare, a pieno titolo, nel disegno della città contemporanea con tutta la qualità, e la forza attrattiva, del loro straordinario tessuto urbano, della loro particolarissima organizzazione dell’abitare, stratificatasi in mille anni di storia urbana. Cosa che è avvenuta, di cui oggi la città va fiera, e sulla quale sta costruendo una buona fetta del suo futuro.
Il Centro Carlo Levi, nel ricordare la figura di un eminente architetto ed intellettuale materano, ne vuole riconoscere il ruolo fondamentale che Egli ha ricoperto, insieme a quel gruppo di riferimento politico-culturale che ha fatto capo alla Rivista “Basilicata”, nel pianificare e progettare la Matera contemporanea: di quel ruolo, di quell’impegno, tutti dobbiamo essere grati, e di quel messaggio tuttidobbiamo farci carico.