Alla vigilia dell’edizione numero 629 della festa patronale in onore di Maria Santissima della Bruna, Mimì Andrisani, presidente Associazione Maria Santissima Bruna ha deciso di “scuotere” questa mattina i politici del nostro territorio con l’obiettivo di valorizzare finalmente la Festa della Bruna di Matera, anche attraverso la candidatura a patrimonio immateriale dell’Unesco. Di seguito le dichiarazioni rilasciate da Mimì Andrisani in una intervista.
“Adesso dobbiamo fare tesoro degli errori che ci sono stati: occorre una cabina di regia che sappia gestire gli eventi perchè non è possibile che il 23 giugno il percorso processionale non ha seguito l’itinerario storico per arrivare in piazza Vittorio Veneto a causa di una manifestazione sportiva (il Minibasket in piazza – ndr), durante il periodo della Novena non ci devono essere altre manifestazioni come quella del 29 giugno quando in piazza Duomo durante l’omelia l’Arcivescovo Caiazzo si è lamentato di un frastuono legato alle prove di un concerto (per il decennale di Palazzo Gattini – ndr). Ho fatto una proposta al Consiglio Comunale di Matera affinchè sia approvato un atto deliberativo per candidare la Festa della Bruna a patrimonio immateriale dell’Umanità. Ai politici che ho incontrato al Comune di Matera questa mattina ho detto: questa è un’occasione più unica che rara, Matera deve ricoprire quel ruolo che la storia gli ha dato con il riconoscimento di Matera Capitale Europea della Cultura 2019. Invito i consiglieri regionali a non essere lupi a Matera e agnellini a Potenza perchè Matera non può perdere dei pezzi, l’ultimo dei quali è la presidenza della Camera di Commercio di Matera. Ritengo che sia utile che la direzione dell’Apt Basilicata sia trasferita a Matera, così come deve essere trasferito a Matera il Dipartimento regionale dell’Agricoltura perchè la nostra agricoltura guarda verso il Metapontino. Credo che questa sia la strada giusta da perseguire, alea iacta est, il dado è tratto”.
Michele Capolupo
Nella foto www.SassiLive.it il presidente dell’Associazione Maria Santissima della Bruna, Mimì Andrisani
credo che questa proposta di candidatura non aggiunge nulla al valore della festa della bruna, ormai questi titoli di patrimonio mondiale di qualsiasi cosa stanno diventando molto inflazionati, ogni comune cerca di candidare qualcosa a patrimonio mondiale unesco, di feste patronali poi ce n’è a centinaia in tutta Italia; ho visto la festa della Bruna per tantissimi anni e mi ero convinto che non ci fosse nulla di piu’ bello, viaggiando per l’Italia ho poi scoperto tantissime realtà che hanno i loro gioielli di feste patronali, cito due esempi le feste patronali di Palermo e Catania altamente spettacolari e di grandissima attrazione, la festa della Bruna è una delle tante bellissime feste, ma non è l’unica, bisogna viaggiare, curiosare e vedere quello che c’è nella nostra bellissima Italia, poi è ovvio che ogni scarrafone è bello alla mamma sua, di feste candidabili a patrimonio unesco ne potrei mettere a decine, l’Italia è ricchissima di tradizioni paesane e di feste patronali di grande fascino.
Condivido in tutto il commento precedente, oramai si candida di tutto e quindi tale trovata non darebbe nulla di più alla festa, piuttosto, ho visto un mangia mangia allucinante di schifezze varie, perche’ non creare delle zone di street food del nostro territorio , con prodotti tipici in modo da valorizzare e far lavorare le aziende locali e non il furgone che viene da non so dove a vendere cosa? Di quale qualità ?