Dopo la Santa Messa celebrata in piazza San Francesco d’Assisi la processione della Confraternita dei Pastori ha “svegliato” la città dei Sassi per annunciare i festeggiamenti in onore di Maria Santissima della Bruna edizione numero 629. Celebrazione eucaristica affidata al parroco della Cattedrale, don Angelo Gallittelli e al Capitolo Cattedrale mentre il Vescovo don Pino Caiazzo preferisce una posizione defilata in mezzo agli altri fedeli. In prima fila tra le autorità il sindaco di Matera Raffaello De Ruggieri, il vice-sindaco Trombetta, numerosi consiglieri e assessori comunali, il consigliere provinciale Giovanni Scarola, il presidente della Fondazione Matera-Basilicata 2019, Salvatore Adduce, la dirigente dell’ufficio sistemi culturali della Regione Basilicata, Patrizia Minardi e tutti i soci dell’Associazione Maria Santissima della Bruna, della Confraternita dei Pastori e dei Pastori dell’Anima.
Per il quarto anno consecutivo la processione dei Pastori, animata dalla bassa musica “Città di Mola” e dal concerto bandistico Città di Matera, ha percorso gli antichi rioni e la città dei Sassi, ha risposto con 15 mila presenze, tra i quali anche numerosi turisti pronti a lasciare alberghi, bed & breakfast e case vacanze per vivere il giorno più lungo, quello in onore della Madonna della Bruna, patrona della città di Matera, una città. che si riappropria della sua storia e che con il titolo di capitale europea della cultura 2019 attraverso il rito della processione dei Pastori esalta il nostro patrimonio culturale, ricco di storia e tradizione. Anche quest’anno sono stati tanti i ragazzi che hanno rispolverato antichi proverbi in dialetto materano per promuoverli con una t-shirt indossata lungo il percorso della processione dei Pastori. Il colpo d’occhio è eccezionale. Grande partecipazione, un pizzico di pazzia e tanta devozione che si concentra nei punti in cui viene piazzata la batteria dei fuochi pirotecnici dalla ditta Piroluce di Chiarappa Giuseppe di San Severo: presso il Palazzo della Provincia, nei Sassi in piazza San Pietro Caveoso dove sfila il primo stendardo con la Madonna della Bruna e il Bambinello, a Porta Postergola, nei pressi dello Iurio in via Madonna delle Virtù e presso la Chiesa di Sant’Agostino, presso l’area ex Barilla in via Cererie, presso l’area ex mercato della frutta in via Marconi dove si srotola il secondo stendardo con l’icona bizantina della patrona di Matera e sulla villetta adiacente lo stadio XXI Settembre-Franco Salerno.
Ecco il percorso confermato anche quest’anno per la processione dei Pastori con il quadro di Maria Santissima della Bruna, accompagnata dal clero, dalle autorità civili e dalla bassa musica Città di Santeramo. Un asinello, un piccolo gregge di pecore e alcuni Pastori rinnovano la tradizione mentre un musicista allieta il percorso con la sua fisarmonica. Il percorso ha toccato via San Francesco, via Ridola, vico Case Nuove con sosta di preghiera grazie ad un altare allestito per l’occasione, via Duni, via Lucana con sosta di preghiera, via Ridola, via Casalnuovo fino all’innesto di via Buozzi per entrare nei Sassi di Matera e raggiungere piazza S. Pietro Caveoso dove era prevista un’altra sosta di preghiera. A seguire via Madonna delle Virtù (Porta Postergola), via S. Antonio Abate, via D’Addozio nei pressi della chiesa di Sant’Agostino con sosta di preghiera, via Pentasuglia, via Tasso, via Gattini con sosta breve presso l’abitazione dell’indimenticato Francesco Sacco, storico protagonista della processione dei Pastori, via Cererie nei pressi della Chiesa dell’Immacolata con sosta di preghiera, piazza Marconi, via Marconi, via Annunziatella presso la Madonnina con sosta di preghiera e via XX Settembre per concludere con la Santa Messa nella Chiesa di San Francesco da Paola.
Michele Capolupo
La fotogallery della festa della Bruna (foto www.SassiLive.it)
Il poeta Carlo Abbatino ha composto una poesia peri festeggiamenti in onore della Madonna della Bruna. La riportiamo di seguito.
Madonna della Bruna
I pastori senza le greggi
si levan ben presto
e davanti al sagrato
in comitive s’adunano.
L’Icona vien presa
e la processione
al suon della banda
riempie le strade dei vari rioni
si sparano botti
fischiano le girandole
c’è tanto frastuono;
da finestre e balconi
s’affacciano i dormienti pigroni.
La sera s’attende
lo scender del carro
costruito da mani artigiane
avente un tema
ispirato a pagine Sacre.
Le luci colorate
illuminano il percorso.
i cavalli bardati
e i cavalieri in costume
scortano la Madonna
che sul carro sta
mentre il popolo fa ala
e impaziente si fa.
Dopo i Tre giri
sul piazzale della Chiesa Madre
la Vergine viene deposta;
ora il carro
può essere assaltato
in Piazza Vittorio.
Frusta i muli
L’esperto auriga
Mentre le mani del volgo
sono pronte a strappare
i pupi inanimati
gli angeli e i Santi.
D’improvviso tanti giovani
Col petto scoperto
E la fronte sudata
Rompono, strappano,
agitano i Santi
di cartapesta formati
e in mezzo alla folla
plaudente e gioiosa
si fan largo a strattoni
e portano a casa
anche frammenti del carro benedetto.
La festa si chiude
col botto della chiamata
e i fuochi dalla Murgia Timone
vengono sparati
nel cielo stellato
che illuminano a tratti
uno scorcio dei Sassi
in questa città
la più antica del mondo
dove la gente
ancora una volta ripete:
“siamo rimasti come il 2 di luglio”
E “ a meglio a meglio l’anno venturo”
“Sm rmostcom o dii di lighj”
“a moghj a moghj all’on c vein”
I pastori senza le greggi
Si levan ben presto
E davanti al sagrato
In comitive s’adunano.
L’icona vien presa
E la processione
Al suon della banda
Riempie le strade dei vari rioni.
Si sparano botti
Fischiano le girandole
C’è tanto frastuono.
Da finestre e balconi
s’affacciano i dormienti pigroni,
La sera s’attende
Lo scender del carro
Costruito da mani artigiane
Avente un tema
Ispirato a pagine Sacre
Le luci colorate
Illuminano il percorso
I cavalli bardati
E i cavalieri in costume
Scortano la Madonna
Che sul carro sta
Mentre il popolo fa ala
E impaziente si fa.
Dopo i tre giri
Sul piazzale della Chiesa Madre
La Vergine viene deposta
Ora il carro
Può essere assaltato
In Piazza Vittorio
Frusta i muli
L’esperto auriga
Mentre le mani del volgo
Son pronte a strappare
i pupi inanimati
Gli angeli e i Santi
D’improvviso tanti giovani
Col petto scoperto
E la fronte sudata
Rompono, strappano
Agitano i Santi
Di cartapesta formati
E in mezzo alla folla
Plaudente e gioiosa
Si fan largo a strattoni
E portano a casa
Anche frammenti
Del carro benedetto.
La festa si chiude
Col botto della chiamata
Ed i fuochi dalla Murgia Timone
Vengono sparati nel cielo stellato
Che illuminano a tratti
Uno scorcio dei Sassi
In questa città
La più antica del mondo
Dove la gente
Ancora una volta ripete:
“siamo rimasti come il due di luglio” e
A meglio a meglio l’anno venturo
(“sm r’mes como o dii di lighj”
I ammogj ammogghj all’onn c ven”)