E’ proprio vero, “nemo profeta in patria”. Mentre i materani festeggiavano la santa patrona, il coordinatore del Comitato Zes Lucana 2017, Pierluigi Diso, insieme a due tecnici di logistica e trasporti partecipava a Taranto alla sottoscrizione dell’Accordo che vede protagoniste l’Università degli Studi di Bari Aldo Moro e l’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ionio. L’incontro si è svolto nello splendido scenario della “chiesetta” del Dipartimento di Scienze Economiche e Giuridiche del polo tarantino dell’Università di Bari. Al tavolo hanno partecipato Antonio Felice Uricchio, rettore dell’Università degli Studi di Bari, Sergio Prete, presidente Autorità di Sistema Portuale del Mar Ionio, Ugo Patroni Griffi, presidente dell’Autorità Portuale Mar Adriatico Meridionale, il presidente di Confindustria Taranto e l’ammiraglio comandante della Capitaneria di Porto di Taranto.
L’accordo prevede una forte sinergia su attività di creazione d’impresa, imprenditorialità innovativa, consolidamento dei rapporti con il territorio ed i portatori di interesse, diffusione della cultura marittimo-portuale, dei trasporti e della logistica, anche in chiave digitale.
Gli Enti si impegnano a collaborare nella programmazione e realizzazione di attività di formazione, studio, ricerca, percorsi su temi di comune interesse come l’economia del mare e dei trasporti, management portuale, turismo e digitalizzazione, nonché su tecnologie innovative come blockchain, internet of things, robotics, cognitive intelligence, tutte nuove professionalità che troveranno sbocchi lavorativi quando la Zona economica speciale diventerà finalmente una realtà.
In quella sede il Comitato Zes Lucana 2017, la cui attività professionale nella redazione di un progetto di Piano Strategico è stata riconosciuta a livello accademico, ha evidenziato l’urgenza di costituire anche a Matera, capitale europea della cultura 2019, un “BasLab” (laboratorio Basilicata), un laboratorio di contaminazione e creatività dell’Università, con il progetto del ‘FuturePortInnovationHub’, finalizzato alla realizzazione di un programma di innovazione, incubazione ed accelerazione di startup focalizzato, in particolare, sui temi dei trasporti e della logistica, posto che lo spezzatino di aree Zes voluto dai tecnici incaricati dalla Regione Basilicata necessita innanzitutto di individuare su quale sistema di trasporti dovranno muoversi le merci e quindi quale polo d’attrazione troverebbero i grandi players internazionali nel sistema trasporti e logistica in Basilicata.
L’Università di Basilicata dovrebbe affiancare l’attività fin qui svolta dall’Università di Bari in collaborazione con il Porto, con l’obiettivo di costituire a Matera un incubatore di imprese innovative, capace di attrarre finanziamenti e partner qualificati per dare slancio all’ecosistema innovativo di una Zes lucana.
Il Comitato ha ricevuto il plauso del chiarissimo professor Antonio Felice Uricchio, Rettore dell’Università di Bari, e del prof. avv. Sergio Prete, presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ionio.
L’attività del Comitato è stata inoltre riconosciuta all’inaugurazione della Summer School Vasco da Gama 2018 – Safety: navigation&environment, progetto formativo dell’Università di Bari Aldo Moro, legato all’ambito tematico del trasporto multimodale e della logistica portuaria, che è stato finanziato dalla Regione Puglia e da Confindustria Taranto.
La Vasco Da GamaSummer School sia nel 2017 che nel 2018 è stata destinata ai giovani interessati a migliorare il proprio bagaglio di conoscenze tecniche nelle discipline marittime, in possesso del diploma professionale o impegnati in un percorso universitario legato all’ambito tematico del trasporto multimodale e della logistica portuaria.Al termine dell’incontro il Coordinatore Diso ha riferito che “lì dove c’è il porto c’è sempre una innovation lab che per la Zes è sicuramente uno strumento per superare modelli che hanno compromesso lo sviluppo. Le Zes, il piano Ali, la mappatura delle aree e di quelle che vanno subito riconvertite e bonificate costituiscono il cappello giuridico su quelle già destinate. Le Zes non saranno certo risolutive, ma anche una futura zona doganale interclusa, costituirà il lievito per il Meridione che negli ultimi anni ha perso il 30% della sua capacità industriale, mentre il Sud rappresenta sempre il 34% della popolazione italiana e il porti del Sud assorbono il 50% del mercato italiano”.
Lug 04