CASO DI PEDOFILIA NEL MATERANO: ARRESTATO DAI CARABINIERI UN PENSIONATO IN PROVINCIA DI MATERA.
Dall’età di 12 anni, un minore di un comune della provincia di Matera subiva le attenzioni morbose e gli abusi sessuali di un pensionato, che, dietro la consegna di somme di denaro, lo induceva e obbligava ad avere prestazioni sessuali con lui.
I carabinieri, appreso dei reiterati episodi di abusi sessuali, avevano convinto, nei giorni scorsi, il minore, oggi 15 enne, e i genitori a denunciare gli episodi di violenza.
Ieri, l’epilogo della triste storia: i carabinieri hanno sorpreso il 72 enne, in flagranza, proprio mentre stava cercando di abusare, nuovamente, della povera vittima, in una casa abbandonata di campagna.
Intervenuti prontamente, lo hanno bloccato e arrestato con l’accusa di violenza sessuale continuata e prostituzione minorile commessa su un minore di 16 anni.
Nel pomeriggio di lunedì 24 febbraio, il pensionato aveva indotto e convinto, nuovamente, il ragazzo ad appartarsi con lui, promettendogli la somma di 13 euro, e l’aveva così condotto in una edificio diroccato, sito in un’area rurale del comune interessato e, una volta qui, aveva iniziato ad abusare della vittima, quando sono intervenuti i carabinieri, che, così, hanno posto, finalmente, termine alle violenze.
Inoltre, l’arrestato, per convincere ulteriormente il minore, gli aveva promesso che, oggi, giorno del compleanno della povera vittima, gli avrebbe dato altri soldi.
I carabinieri, dal giorno della denuncia, erano impegnati in una serie di servizi di appostamento e pedinamento dell’anziano e della vittima, finalizzati, soprattutto, ad evitare che si potessero reiterare gli abusi sul minore e, quindi, a sorprendere lo stesso pensionato in flagranza di reato.
Negli ultimi tempi, così come accertato, gli incontri erano divenuti ormai quotidiani e le somme, pagate dall’arrestato al minore, oscillavano fra i 4 e i 5 euro.
Ai militari che lo hanno arrestato, il 72 enne ha riferito che, in quel momento, stava solo giocando “a fare l’amore con il ragazzo”.
Accertato, sempre dai carabinieri, che l’arrestato era solito condurre la vittima sempre nello stesso caseggiato abbandonato.
L’arrestato, proprio per la sua età, è stato sottoposto agli arresti domiciliari.
L’intera indagine è stata seguita e coordinata, nelle sue fasi, dalla Procura della Repubblica di Matera.
ARRESTATE TRE PERSONE ACCUSATE DI VIOLENZA SESSUALE, LESIONI AGGRAVATE, MALTRATTAMENTI IN FAMIGLIA, CIRCONVENZIONE DI INCAMPACE, ESTORSIONE E ABBANDONDO DI INCAPACE.
Durante la notte, i Carabinieri delle Compagnie di Castellaneta e Matera hanno eseguito tre ordinanze di custodia cautelare, emesse dal G.I.P. di Taranto nei confronti di altrettanti soggetti, residenti due nella provincia di Taranto e uno in quella di Matera, perché indagati per violenza sessuale, lesioni aggravate, maltrattamenti in famiglia, circonvenzione di incapace, estorsione ed abbandono di incapace commessi in concorso.
L’indagine riguarda un’atroce storia di degrado ed abbandono, verificatasi, principalmente, in un comune della Provincia di Taranto negli ultimi anni, con vittima una donna quarantenne di quel centro, affetta da evidente e riconosciuto ritardo mentale.
La vittima conviveva con uno degli arrestati, che, come appurato dalle indagini e da numerose testimonianze raccolte, era solito picchiare, abusare e trascurare la poveretta, che, quindi, veniva abbandonata in una situazione di assoluto degrado, in condizioni igieniche precarie e senza la possibilità di vivere della propria pensione di invalidità, di fatto, interamente riscossa e gestita dal suo convivente.
La donna infatti, era costretta a mendicare spiccioli e sigarette, chiedendo l’ausilio delle istituzioni per poter far fronte ad esigenze primarie, come vestirsi e lavarsi.
In questo contesto, particolarmente grave, si manifesta il ruolo di un altro degli arrestati, un sessantenne vicino di casa della vittima, il quale, approfittando della situazione, adescava la donna in casa sua e, con la promessa di alcune sigarette, ne abusava sessualmente.
Il terzo arrestato, cioè il padre della donna, residente nella provincia di Matera, in più occasioni, aveva, anch’egli, abusato della propria figlia incapace.
Le dichiarazioni, rese dalla vittima, corroborate da numerosi riscontri oggettivi e testimonianze, hanno permesso ai magistrati di Taranto di richiedere e ottenere le misure cautelari.
Come accertato, la situazione di violenza andava avanti da 10 anni, cioè da quando la donna aveva iniziato a convivere con uno degli arrestati.
Dei tre arrestati, il convivente è stato accompagnato in carcere, mentre gli altri, due, compreso il padre residente in provincia di Matera, sono stati sottoposti agli arresti domiciliari.
AL ROGO QUESTI MOSTRI!!
CASTRIAMOLI TUTTI SENZA PIETA’!!
NON CHIMICAMENTE MA IN PUBBLICA PIAZZA!
ALTRIMENTI TRA 15 GIORNI STANNO DI NUOVO IN GIRO QUESTI APPESTATI!
Non se ne può più! Non è un caso isolato, questo è davvero un grande allarme sociale! Certezza della pena!!!!
credo si possa parlare di vera e propria piaga sociale!
Povere vittime, le loro vite si spezzano!!!!!
vi prego in testa in giu’ legato mani e piedi ad un palo….il resto lo facciamo noi……al sole possibilmente….e’ questa la giustizia non perseguitare i lavoratori per multarli ogni minima infrazione…E’ questa l’Italia ragazzi miei!!!!!!!!!!!