“Durante la Festa della Bruna un cavallo che non voleva rispondere ai comandi dello stalliere è stato preso a calci all’altezza dell’addome davanti alla polizia locale di Matera”. È quanto denuncia in una nota la onlus Animalisti Italiani. “Le forze dell’ordine – prosegue – hanno omesso di denunciare all’Autorità il reato di cui hanno avuto notizia nell’esercizio delle loro funzioni, violando l’art. 361 del c.p. Quest’anno lo sfruttamento animale si è trasformato in un grave maltrattamento punibile con la reclusione da tre mesi a diciotto mesi o con la multa da 5.000 a 30.000 euro come stabilito dall’art. 544 ter c.p. L’episodio è avvenuto sotto gli occhi di tutti, compresi bambini”. Il vice presidente di Animalisti Italiani onlus, Riccardo Manca, nella stessa nota, ha annunciato di aver dato mandato ai propri legali di presentare una denuncia contro la Polizia municipale per omessa denuncia di reato. Chiederemo altresì di avviare un’indagine per individuare e querelare l’autore del gesto ‘criminale’ affinché venga disposto anche il sequestro dell’equino. “Consegneremo – conclude Manca – all’Autorità competente il video come elemento probatorio. Cagionare una lesione ad un animale ovvero sottoporlo a sevizie non è tradizione o cultura, è una tortura, che non possiamo tollerare. Ricordiamo che questi equidi ogni anno sono sottoposti a gravi sofferenze. Vengono pesantemente bardati dalle 6 del mattino fino alle 23 e devono sfilare anche nelle ore più calde, stremati con la schiuma alla bocca. Tutto questo in ‘onore di Maria SS. della Bruna’, una festa patronale che si dovrebbe svolgere senza abusi. I valori umani di cui dovremmo essere orgogliosi diventano cultura quando si rispetta anche la dignità animale. La gioia del cristiano non si fonda sulla sofferenza degli ultimi tra gli ultimi”.
E’ doveroso precisare che il cavallo in questione manifestava segni di nervosismo e il suo comportamento poteva mettere a rischio l’incolumità delle persone presenti nel centro storico di Matera interessato dalla processione della Madonna della Bruna. Pertanto il cavaliere ha preferito lasciare la cavalcata e dirigersi nell’adiacente via Rocco Scotellaro, dove è avvenuto l’episodio denunciato. Fermo restando che ognuno può scegliere il metodo con cui calmare un cavallo, la doma dolce piuttosto che qualche calcio come ha fatto il cavaliere, che si assume ovviamente la responsabilità di questo comportamento discutibile, l’ingenuità commessa dal cavaliere è stata quello di sostare in via Rocco Scotellaro per calmare il cavallo anche sferrando qualche calcio davanti a due ausiliari del traffico (e non due agenti di Polizia Locale come riferiscono gli Animalisti Italiani) e davanti alle persone presenti nelle immediate vicinanze invece di allontanarsi dal luogo della festa per dare la possibilità al cavallo di ritrovare la tranquillità necessaria e poi decidere se ritornare o meno se ritornare nel percorso della festa. Secondo quanto si è appreso nella processione serale il cavallo è stato guidato da un altro cavaliere.
Il sindacato SULPL in una nota precisa che in via Scotellaro non erano presenti due agenti di Polizia Locale ma due ausiliari del traffico che non possono intervenire per episodi di questo genere.
Michele Capolupo
Clicca di seguito sul player per guardare il video relativo alla denuncia di Animalisti Italiani
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Ho guardato il video e sono inorridito !! E questa è la capitale europea della cultura ? Ma qui siamo all’età della pietra ! Bravi animalisti italiani !! Andate avanti ! Ogni anno questa sofferenza per quei poveri cavalli deve finire !!!