“Non basta la presenza di un patrimonio storico e artistico di primo ordine quale quello della Basilicata se non si è in grado di tradurre tutto questo in ricchezza”.
E’ questo il commento del Vice presidente del Consiglio regionale Michele Napoli sul Rapporto 2018 “ Io sono cultura” elaborato dalla Fondazione Symbola e Unioncamere e presentato a Roma nei giorni scorsi.
Napoli si è poi soffermato sulla quota di PIL riconducibile all’intero settore della Cultura sottolineando che “se all’industria culturale è ascrivibile solo il 3,5% della ricchezza prodotta in Basilicata, contro una media nazionale pari al 6%, non ci si può ritenere in alcun modo soddisfatti alla luce deii cospicui finanziamenti destinati al progetto Matera Capitale Europea della Cultura 2019”.
“La Cultura è uno dei motori trainanti dell’economia di qualsiasi territorio- ha spiegato Napoli- perché uno tra i fattori in grado di esaltare la qualità e la competitività del made in Italy, con un effetto moltiplicatore di ricchezza per gli altri settori dell’economia, in primis il turismo”.
“Per ogni euro prodotto dal sistema culturale e creativo – ha evidenziato il Vice presidente del Consiglio regionale – se ne attivano 1,8 negli altri settori produttivi”.
Nell’esaminare il rapporto Napoli ha precisato come “in Basilicata, purtroppo, il peso delle industrie creative che operano nei settori dell’architettura, del design, della comunicazione e della valorizzazione del patrimonio storico e artistico è inferiore alla media nazionale anche sotto il profilo dell’occupazione, con appena 8300 addetti del comparto cultura, che rappresentano il 4,1% degli occupati regionali,rispetto al milione e 520 mila unità impegnati nel settore in Italia e che rappresentano il 6,1% degli occupati del Paese”.
“Perché Matera Capitale della Cultura 2019 possa ritenersi una straordinaria opportunità di rilancio- ha concluso il Vice presidente del consiglio regionale- non serve consegnare milioni di euro a destra e a manca, come recentemente affermato daqualcuno. E’ necessario invece diffondere la bellezza, uno dei punti di forza della nostra regione, rappresentata da prodotti e beni di assoluta qualità e di indubbia peculiarità che raccontano il nostro territorio e la nostra storia”.
“L’intreccio tra cultura e manifattura può dunque rappresentare la chiave di volta per delineare un nuovo, e più virtuoso, futuro per la Basilicata”.