Prospettive per l’agricoltura sociale in Basilicata. E’ il tema del workshop promosso in due sessioni nella sala Levi di Palazzo Lanfranchi a Matera da Rete Rurale Nazionale, in collaborazione con il Dipartimento Politiche Agricole e Forestali. Il convegno rappresenta un momento di confronto e di discussione su un tema che negli ultimi tempi ha trovato sempre maggiore attenzione in regione e sul quale è stato presentato un disegno di legge regionale.
L’evento è stato strutturato in due sessioni: nella mattinata sono state presentate le realtà nazionali e regionali di agricoltura sociale, nonché di esperienze consolidate presenti nel Lazio e in Campania. Nel pomeriggio si è svolta una tavola rotonda, coordinata dalla dottoressa Maria Vittoria Briscolini in rappresentanza del Mipaaf-Rete Rurale Nazionale alla quale hanno partecipato rappresentanti del mondo agricolo, della cooperazione, del socio assistenziale, dell’Alsia, dei fondi SIE, dell’Amministrazione penitenziaria finalizzata a delineare possibili linee di indirizzo per la Basilicata. Ha concluso i lavori l’Assessore Dipartimento Politiche Agricole e Forestali Luca Braia.
Nella prima sessione dopo il saluto dell’assessore ai Sassi, Paola D’Antonio, i lavori sono stati aperti da Francesca Giarè di CREA-PB, che ha presentato una fotografia delle realtà di agricoltura sociale in Italia. Carmela De Vivo di CREA-PB ha illustrato il tema dell’agricoltura sociale nella politica comunitaria e nazionale, Giuseppe Eligiato, Dirigente Dipartimento Politiche Agricole e Forestali ha presentato le prospettive future per l’agricoltura sociale in Basilicata, Giuliano Ciano e Pasquale Gaudino della Fattoria sociale Fuori di Zucca hanno presentato l’AS nei territori confiscati alla camorra e Salvatore Stingo della Cooperativa sociale Agricoltura Capodarco ha relazionato sull’inserimento lavorativo di persone con disabilità. Nel pomeriggio i lavori sono ripresi con una tavola rotonda sul tema “Verso l’agricoltura sociale in Basilicata”.
Al dibattito, coordinato da Maria Vittoria Briscolini in rappresentanza del Mipaaf-Rete Rurale Nazionale hanno partecipato i dirigenti regionali Sara Ulivi per FSE Basilicata e Vito Summa per FESR Basilicata, Rocco Sileo per l’Alsia, il funzionario Staff Provveditorato Amministrazione penitenziaria Puglia e Basilicata, Giuseppe Palo, il dirigente ASP Potenza, Giovanni Razza, Lucia D’Ambrosio per Uoc Serd Asm Matera, Stefano Giammaria per la Coldiretti, Paolo Carbone per la CIA, Fabio Caldera per Copagri, Clara Riccardi per Confagricoltura Basilicata, Giuseppe Bruno per ACI sociale di Basilicata.
Il convegno sulle prospettive per l’agricoltura sociale in Basilicata si è concluso con gli interventi istituzionali dell’assessore regionale all’agricoltura Luca Braia.
Carmela De Vivo di CREA-PB fa il punto sui contenuti del convegno dedicato all’agricoltura sociale che si è svolto a Matera: “La rete rurale nazionale gestita dal Crea ha tra i suoi temi di attuazione anche l’agricoltura sociale, una tematica che negli ultimi dieci anni ha fatto registrare un grosso sviluppo in tutta Italia per rispondere ad esigenze del territorio. Siamo in un periodo in cui il welfare sociale diminuisce e le persone più fragili hanno difficoltà una risposta ai loro fabbisogni. La crescita è legata al fatto di rispondere ad un’esigenza del mondo agricolo di diversificare la propria attività. La legge nazionale n. 141 del 215 ha dettato le norme e la Regione Basilicata sta per legiferare in tal senso. Una delle caratteristiche dell’agricoltura sociale è sicuramente la rete costituita dal mondo agricolo, il mondo della cooperazione sociale, le aziende sanitarie locali e tutte gli altri soggetti che ruotano intorno alle persone più fragili.
Quante sono le aziende che si occupano di agricoltura sociale in Basilicata. “In Basilicata non abbiamo un albo di agricoltura sociale e questo è sicuramente un’obiettivo della norma. Non ci sono molte aziende, ci sono diverse esperienze presenti ma il discorso non è ancora sistematizzato. Anche a livello italiano non abbiamo un dato preciso perchè alcune regioni hanno legiferato, altre no. Con un’indagine fatta da Crea nel 2016 sono stati intervistati 1200 soggetti consultando il forum nazionale di agricoltura sociale, gli operatori del settore, gli enti pubblici e tutti quelli che potevano dare indicazione. Sulla base di un questionario al quale hanno risposto 400 aziende emerge che le realtà più forti sono quelle del centro-nord Italia ma anche da noi le cose stanno cambiando, visto oggi in questo convegno sono intervenuti Giuliano Ciano e Pasquale Gaudino della Fattoria sociale Fuori di Zucca che lavora sui terreni dell’ex ospedale psichiatrico di Aversa e che insieme ad altre realtà hanno costituito la NCO, la Nuova Cooperazione Organizzata.
Come è emerso da questo convegno di Matera per l’agricoltura sociale? “La cosa più interessante è che da un lato c’è la necessità di fare rete per affermarsi nell’agricoltura sociale, dall’altro che ci sono realtà che stanno crescendo. Per esempio il funzionario del Provveditorato Amministrazione penitenziaria di Puglia e Basilicata, Giuseppe Palo, ha evidenziato che nei tre carceri lucani stanno portando avanti progetti di orti sociali finalizzati all’inserimento lavorativo oltre che sociale degli attuali detenuti dei tre istituti penitenziari”.
Michele Capolupo
La fotogallery del convegno (foto www.SassiLive.it)