Nell’inchiesta sulla Sanità Lucana fa notizia anche il caso di Giuseppe Quinto, il figlio del direttore generale dell’azienda sanitaria di Matera, Pietro Quinto, in carcere da venerdì mattina a seguito degli arresti eseguiti dalla Guardia di Finanza per l’inchiesta “Il Suggello”.
“Dal libretto universitario di Giuseppe Quinto – scrive il giudice – emerge che il 19 dicembre 2015 ha sostenuto l’esame di Diritto Amministrativo 1 ed di Diritto Amministrativo 2, ottenendo per entrambi il voto di 30 e lode, e il 14 dicembre 2015 ha sostenuto ben 3 esami: Diritto Penale I, Diritto Penale 2, Diritto Privato Comparato per i quali ha ottenuto 28, 28 e 27”.
Pietro Quinto avrebbe chiesto di agevolare la carriera universitaria e professionale del figlio. Agostino Meale, professore ordinario di diritto amministrativo dell’Università di Bari, è finito ai domiciliari con l’accusa di corruzione per aver ottenuto incarichi di consulenza e assistenza legale in cambio della disponibilità a facilitare la carriera di Giuseppe Quinto.
Secondo la ricostruzione contenuta nell’ordinanza emessa dal giudice per le indagini preliminari Rosa Nettis in questo modo il giovane universitario è riuscito ad “anticipare di due sessioni la seduta di laurea e a superare ben cinque esami fondamentali in soli quattro giorni in ragione di due e tre ogni giorno con il massimo dei voti ed è candidato in pectore ad ottenere il titolo di dottore di ricerca”.
Nella foto Pietro Quinto, all’epoca dei fatti contestati direttore generale Asm prima di essere nominato commissario dell’Asm.
Un genio!