L’Efmea di Potenza (ente formazione delle maestranze edili del comparto Ance), dopo la prima esperienza del Cantiere Scuola, svolto in collaborazione con Legambiente Potenza, dà ufficialmente il via alla seconda edizione di Cantiere Scuola “Mi metto in gioco” nella Casa Circondariale di Potenza, con l’obiettivo è di realizzare un campo di calcetto e un’area verde per i detenuti attraverso il loro lavoro.
Il progetto promosso dalla Casa Circondariale di Potenza e finanziato dal Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria con i fondi della Cassa Ammende, vede la collaborazione dell’EFMEA che curerà la riqualificazione e messa in sicurezza di aree interne dell’Istituto Penitenziario: la realizzazione di un campo di calcio a cinque e l’allestimento di un’area verde dedicata ai detenuti con figli minori.
L’iniziativa – dichiara il Presidente di Efmea Potenza, Vito Arcasensa – è un caposaldo del nostro programma di formazione e addestramento tutta centrata su un’azione “on the Job”, in quanto siamo convinti che sia un utile strumento per dare ai partecipanti la possibilità di reinserirsi nella società e, soprattutto, nel mercato del lavoro riducendo al minimo il rischio di reiterare il reato, in tal senso abbiano sottoscritto con la Direzione della Casa Circondariale di Potenza una convenzione.
La cultura al lavoro continua il vice – presidente Michela La Torre- quale elemento del trattamento penitenziario è la condizione insostituibile per la riabilitazione di persone detenute, e va sostenuta con iniziative a diversi livelli. Per questo, come dirigenti della scuola edile di Potenza, nella calendarizzazione della formazione, abbiamo previsto questo tipo di attività grati alla Direzione della Casa Circondariale per aver chiesto la nostra collaborazione.
La realizzazione di questo particolare Cantiere Scuola, fanno sapere gli organizzatori, è stato creato ad hoc, con il necessario coinvolgimento armonico degli attori coinvolti, nel rispetto delle procedure burocratiche e delle regole che ogni servizio si è dato.
Accompagnare un detenuto al lavoro non significa trovare un posto di lavoro quale esso sia, significa valutare le sue potenzialità, le offerte del mercato del lavoro, il bagaglio di formazione scolastica e professionale, il curriculum professionale e lavorativo ed infine i suoi desideri e la sua voglia di mettersi in gioco.