Franco Vespe, presidente dell’associazione Officina del Bene Comune esprime alcune riflessioni sull’inchiesta giudiziaria che riguarda la Sanità lucana. Di seguito la nota integrale inviata alla nostra redazione.
Personalmente sono disgustato dello scandalo esploso grazie alla guardia di Finanza per le raccomandazioni all’Azienda Sanitaria di Matera. Sono ancora più disgustato però dalle reazioni meschine e miserabili di coloro che hanno avallato, perfino applaudito, un regime, salvo poi vilipenderlo quando è al suo crepuscolo. Siamo alle solite. Noi italiani non siamo mai stati capaci di fare rivoluzioni ma solo vilipendere cadaveri messi a testa in giù come a Piazzale Loreto, dopo esser corsi in soccorso del vincitore, a dirla con Flaiano. Ma come, cari Lucani e Materani, ignoravate per caso che la medicina nella nostra regione non serve a curare i malati ma è un “Instrumentum Regni” per costruire carriere politiche come quelle dei Chiurazzi, Bubbico, De Filippo o dei Pittella? Ma come signori, ignoravate che si fa carriera nella sanità per raccomandazioni o, come si faceva più nobilmente nella prima repubblica, per lottizzazioni politiche? Che poi fra i “raccomandati” ci siano comunque ottime competenze è evento puramente accidentale, a volte fastidioso! La mia conoscenza del popolo materano e dei personaggi che cercano di rappresentarlo è così profonda che mi sto immelanconendo nell’assistere a topi od animali che vivono solo in due dimensioni,che stanno scappando ora dalla nave che affonda! Una nave sulla quale avevano pensato bene di posizionarsi dopo un lungo pellegrinaggio questuante. Solo ora al crepuscolo della sua saga, la magistratura ha deciso di mettere sotto accusa il blocco di potere PD? E tutte le denunce fatte prima da eroi civili come il Dr. Carlo Gaudiano, Peppe Di Bello o Albina Colella che fine hanno fatto? Dov’erano i moralisti di oggi quando i sopracitati furono licenziati perché con le loro denunce gettavano discredito sulla sanità o le istituzioni lucane? Probabilmente erano in fila a Lauria o Montescaglioso per sperare nelle miracolose pratiche dei potentissimi padronati PD. Purtroppo a causa della mia non più giovane età, è la II volta che mi ritrovo a vivere una fase rivoluzionaria. La prima decretò la fine della I repubblica –periodo 92-94- Quella volta, giovane di belle speranze, chi scrive decise di correre in soccorso di un ideale nobile che stava per essere schiacciato ( e lo fu) dal crollo di un sistema marcito per causa di una irrisolta questione morale. Oggi, dopo aver assistito alla fondazione di una seconda fase della nostra vita repubblicana, al suo trionfo, nonostante fosse peggiorativa in qualità di idee e di interpreti rispetto alla prima, ormai arrivato al capolinea, avverto che la questione non sta solo nel proporre una nuova rappresentanza, ma avviare una vera, potente azione educativa perché il rapporto con la politica dei rappresentati cambi. Se da almeno 50 anni siamo, ancora nel terzo millennio, inchiodati ad alimentare “Alien” celebrando riti clientelari rozzi, primitivi e feudali,gran parte dipende dalla deviata domanda politica della gente alla quale l’”offerta” ahimè si adegua. C’è una pressione sociale che assedia con richieste di “favori” a volte illeggittimi, se non proprio illeciti, la comunità politica. E c’è una classe politica che rafforza sempre più il suo ruolo di “padronato” dispensatore di favori perché potentissimo algoritmo per raccogliere consensi. Occorre agire sull’educazione a lungo termine sui cittadini per far capire che oggi in una democrazia moderna come la nostra è fatta di diritti e doveri di cui godere ed adempiere, non certo di favori da elargire discrezionalmente dai“Don Rodrigo” di turno. Ma occorre anche che la società politica, eserciti anch’essa la sua funzione educativa e stronchi questo rapporto deviato con la politica. Ma come? La conseguenza di questo rapporto feudale e clientelare deviato è che le risorse devono essere poche e concentrate in poche mani per massimizzare il potere di ricatto di “Alien” sui clientes. La seconda conseguenza, corollario del precedente, è che solo e soltanto la comunità politica decide chi vince e chi perde a tutti i livelli nella nostra società. Il feudalesimo si poggia su questo principio. Decide così chi deve vincere nelle Aziende Sanitarie, per tutti gli enti pubblici strumentali, per le partecipate e perfino nel mondo imprenditoriale premiando per fedeltà piuttosto che per competenza. Ecco per far risorgere il nostro territorio occorre che la politica rinunci di esercitare un potere discrezionale e si adoperi per creare vantaggi e convenienze territoriali che favoriscano investimenti materiali ed immateriali. Infrastrutturazione, defiscalizzazioni (le cosidette zone franche), riduzione dei costi dell’energia, rafforzamento delle reti culturali e del sapere, ricorso al credito con tassi favorevoli e chi più ne ha più ne metta. Matera oggi ne è un esempio perché i privati stanno sfruttando al massimo la “convenienza” di vivere in un habitat storico-culturale straordinario per creare economia e ricchezza sul territorio. Certo il contesto politico/amministrativo che sta intorno è ancora arcaico e feudale (ivi compresa una fondazione gestita da un piemontese…) ma oggi stiamo avendo una occasione straordinaria. Ora “Alien” sta cercando di trasmigrare dal blocco di potere PD ormai al suo crepuscolo,per accasarsi in un altro corpo più sano e pimpante. E’ in questo momento che è più debole e va ferito a morte. Se il M5S o la Lega/CD si proporranno solo di sostituire con nuovi-bolsi nomi i vecchi governanti, “Alien”avrà compiuto la sua trasmigrazione ritornando a prosperare più e meglio di prima. Se invece oltre ai nomi si cambieranno i programmi e le relazioni fra rappresentati e rappresentanti nella direzione qui indicata, potremo dire di averlo disintegrato!Chi vi scrive non si vuole illudere ma ci crede ancora!
Nella foto in basso Franco Vespe di Officina del Bene Comune