In una nota congiunta a firma del Presidente di Confagricoltura Basilicata Francesco Paolo Battifarano e del Presidente del Copagri Basilicata Nicola Minichino, evidenziano alla Giunta regionale tutte le perplessità che fanno partire male il nuovo Ente. Sia i futuri assetti di governance che la riformulazione del nuovo Consorzio danno la sensazione che ciò non avrà le ricadute positive sulle aziende agricole così come auspicato. Di seguito la nota inviata alla nostra redazione.
Riguardo alla nuova legge sui Consorzi di bonifica sin dalla prima stesura avevamo, come Confagricoltura Basilicata e Copagri Basilicata, evidenziato in Commissione e a diversi Consiglieri regionali, che una legge così fatta non avrebbe garantito gli agricoltori, riducendoli invece a comparse, e che l’aggiunta della competenza sulla forestazione ne avrebbe sconvolto la natura originaria tanto da chiedersi perché continuare a chiamare l’ente consorzio di bonifica quando il tema della bonifica e dell’irrigazione doveva divenire secondario sia per poste di bilancio che per mole di lavoro.
Fatta questa premessa, dopo ampia discussione nelle rispettive Giunte di Federazione e ascoltati i diversi Associati, ricordando noti eventi storici quali “l’Aventino” che portarono a rafforzare anziché ostacolare il Fascismo, si decise di partecipare a queste consultazioni consortili, anche se in forma ridotta, almeno per avere qualche rappresentante che si facesse portavoce delle nostre istanze.
Ma in verità mai avremmo pensato di trovarci di fronte ad una simile corsa ad ostacoli infatti, innanzi tutto si devono trovare candidati non morosi (secondo la personale contabilità consortile, spesso sconosciuta ai consorziati) anche considerato che il consorzio ha dato accesso ad un elenco elettori senza specificare quali fossero gli eleggibili;
in secondo luogo la legge di costituzione complica notevolmente la ricerca dei candidati tra quote rosa del 30% per fascia e quote provinciali per fascia, come se qualcuno (chissà chi?) si fosse messo di impegno per complicare le cose!
Infatti le quote provinciali, proprio a volerle inserire, avrebbero dovuto rispettare il peso contributivo tra le provincie e tra le fasce o, ancora meglio, tra le aree di maggiore peso contributivo (vedi la zona del Metapontino).
Peraltro il rispetto delle quote rosa avrebbe dovuto garantire non solo la candidatura ma anche l’elezione di donne in Consiglio, cosa di cui non vi è cenno.
Alla luce di tutto quanto detto la bocciatura della nostra lista a nostro parere si basa su un errore di fondo che va sottolineato e che è supportato da un parere dell’ufficio legale di Confagricoltura nazionale.
Il neo formato Consorzio di Bonifica della Basilicata non è frutto della fusione dei tre preesistenti Consorzi, che sono andati regolarmente in liquidazione, ma è un ente creato ex novo (vedi legge regionale) e con il passato condivide solo le strutture, i dipendenti e gli ambiti territoriali ma non i rispettivi crediti e debiti relativi alle passate e distinte gestioni.
Ne consegue che determinare l’accesso al voto, alla candidatura ed alla sottoscrizione delle liste sulla base della eventuale morosità nei confronti di enti del tutto differenti e pure messi in liquidazione è giuridicamente un non senso.
A ben vedere, essendo il nuovo consorzio attivo da soli 6 mesi è praticamente impossibile che vi siano soci morosi.
Inoltre lo statuto, e cioè quello di Bradano e Metaponto preso in prestito dal Commissario per il neo costituito Consorzio, se prevede la non morosità per i sottoscrittori si riferisce sempre alla morosità nei confronti del nuovo Consorzio e non di altri enti, tanto meno i soppressi Consorzi in liquidazione.
Per non dire che indire elezioni a Giugno per Luglio significa non conoscere gli impegni degli agricoltori (raccolte e mietitrebbiature), forse semplicemente nel cercare di rendere il percorso sempre più difficile?
A nostro avviso quindi queste Elezioni vanno annullate e riconvocate in periodi di fermo agricolo, come gennaio-febbraio, e non dopo aver rivisto la legge regionale carente ed inadeguata in molti passaggi.
I Consorzi di Bonifica in passato hanno rappresentato uno strumento di crescita territoriale, permettendo lo sviluppo di una agricoltura competitiva ed avanzata che senza bonifica ed irrigazione non si sarebbe sviluppata come in questi anni e l’auspicio è che continuino a rimanere enti di riferimento per il comparto agricolo con la funzione di sostenere il lavoro degli agricoltori, stimolando la crescita e le nuove sfide alle quali il settore è chiamato in tempi così difficili; e tutto questo può perseguirsi solo con la costante, sincera ed onesta collaborazione con gli agricoltori e con un adeguata programmazione degli interventi, e non certo facendo di questo ente uno strumento a servizio della politica.