Silvio Berlusconi, sostenuto a spada tratta dal suo fido ministro Claudio Scajola, torna sul luogo del delitto e superando la discussione parlamentare sul disegno di legge “Sviluppo” che ha segnato il passo a seguito di numerose proposte di emendamento, sottoscrive un accordo con la Francia per la costruzione di quattro centrali nucleare sul territorio nazionale. Avevamo visto bene! Le recenti riflessioni sul tema del presidente del Consiglio dei ministri riportate in un articolo apparso sul quotidiano di famiglia e le posizioni ambigue del centrodestra lucano confermano le nostre preoccupazioni circa una possibile individuazione di sito per la costruzione di una centrale nucleare sul nostro territorio”. A dirlo è l’assessore provinciale all’Ambiente della Provincia di Matera, Franco Labriola, fortemente preoccupato della deriva nucleare che rimette la Basilicata al centro delle possibili allocazioni geografiche delle centrali atomiche.
“Nelle diverse assisi provinciale e comunali, infatti, chiamate a discutere su proposta del Pd rispetto al disegno di legge “Sviluppo”, il centro destra – sottolinea Labriola – ha assunto una posizione chiaramente contigua a quella nazionale: sì al nucleare purchè non a casa mia. Basterà agli esponenti del Pdl la magra consolazione di avere sulle probabili proposte di allocazione Scanzano Jonico come sito ideale per una centrale nucleare? E’ pur sempre non a casa loro! Il loro giardino sarebbe salvaguardato e indenne da contaminazioni”.
A parere dell’assessore Labriola “i nodi stanno arrivando al pettine e questa volta non ci potranno essere posizionamenti demagogici dell’ultima ora per salvare la faccia. Noi continuiamo a ritenere il ritorno al nucleare una follia fuori dal tempo e dai tempi. Basterebbe ricordare a tal proposito il recente intervento del presidente degli Stati Uniti sulla necessità di investire in energie alternative o le politiche della vicina Germania che si è avviata da anni in direzione dello sviluppo di energie alternative abbandonando la strada del nucleare”.
Dice l’assessore Labriola: “Attenzione, perché ne vedremo delle belle visto che già molti presidenti di Regione hanno dichiarato che non hanno alcuna voglia di ospitare centrali nucleari sul proprio territorio. Poi ci sarà da aspettarsi un’accoglienza non proprio entusiastica da parte dei Comuni coinvolti. Non c’è bisogno della sfera di cristallo per immaginare di nuovo un Paese in rivolta. Scanzano e la Basilicata lo hanno già dimostrato. Credo che quelle convulse giornate di lotta e di passione civile non possano e non debbano essere rivissute. Per il bene dell’Italia”.
Feb 26
non si puo’ andare contro la volonta’ del popolo gli italiani hanno detto no al referendum sulle benedette centrali poi secondo me farla in basilicata o in friuli cambia poco i francesi guarda caso ce le hanno piazzate al confine le loro centrali chissa’ perche’, se sono innoque perche’ le costruiscono al confine, la germania investe ormai da anni nel solare pur non avendo il clima ottimale che invece ha l’italia e poi la cosa piu’ grave che berlusconi sta ignorando la volonta’ del popolo italiano che si e’ gia’ aspresso in merito… ma dove siamo!!!!
…e non dimentichiamo che secondo molti studiosi l’uranio potrebbe terminare addirittura prima del petrolio!!!!
vabbè il referendum è stato fatto nell 86 se nn erro,o comunque fine anni 80. la discussione sul nucleare si è riaperta e vede l italia spaccata in 2.c è da dire ke quel referendum fu influenzato dalla disgrazia di cernobyl. secondo me nn metterano il nucleare a scanzano,ma lo utilizzeranno,peggio ancora,per lo stoccaggio delle scorie.per una centrale,oltre all acqua,servono anke elettrodotti efficienti e porti,e il nostro territorio nè è deficitario.è meglio una centrale e non le scorie.se la centrale esplode in francia ne rimane fregato sia la francia ke italia.lo stesso se una centrale o sito di scorie scoppia al nord.la nube arriva sino in sicilia nn preoccupatevi