E’ durato un’ora e 45 minuti l’interrogatorio del presidente della Regione Basilicata, Marcello Pittella, agli arresti domiciliari da venerdì scorso per l’inchiesta giudiziaria sulle raccomandazioni e sui concorsi truccati nella Sanità lucana. Pittell è arrivato intorno alle 11.40 al Tribunale di Matera per essere interrogato dal gip Rosa Nettis. L’interrogatorio era previsto alle 12.30 secondo il calendario annunciato ma dopo un primo rinvio alle ore 15 è cominciato alle ore 17. Ad attendere Marcello Pittella il gip Rosa Nettis, il pm Salvatore Colella e il Procuratore Pietro Argentino. Il governatore, sospeso dal suo incarico, è stato difeso dagli avvocati Emilio Nicola Buccico e Donatello Cimadomo. Al termine dell’interrogatorio Marcello Pittella ha raggiunto i giornalisti con i legali Emilio Buccico e Donatello Cimadomo, per rispondere alle domande dei giornalisti e raccontare cosa è accaduto nella sala della Procura della Repubblica al secondo piano del Palazzo di Giustizia di via Aldo Moro.
E’ soddisfatto di come è andato l’interrogatorio del presidente Marcello Pittella? Risponde Buccico “Sono molto soddisfatto. Il presidente ha risposto con congruità, motivando ogni sua risposta, ha escluso ogni sua responsabilità, con fermezza, con serenità, con tranquillità, con grande forza d’anima. Secondo noi non c’è alcun elemento. Abbiamo chiesto la revoca della misura cauterale in misura secca, non accettiamo attenuazioni di questa misura cautelare, perchè riteniamo che non ci siano gli elementi perchè continui la restrizione a carico del nostro cliente”.
Sono state ammesse segnalazioni o raccomandazioni come hanno fatto Quinto e Benedetto? Risponde Cimadomo: “Il presidente ha fornito ampie argomentazioni, ha dato tutto ciò che era necessario per chiarire la sua posizione ed è stata avanzata la richiesta di revocare la misura degli arresti domiciliari, inoltre è stata avanzata la richiesta al Tribunale del Riesame”.
Si è discusso nel progetto del piano sanitario? Risponde Cimadomo: “L’interrogatorio di garanzia si svolge sui fatti contestati e non sulla politica sanitaria e sui fatti contestati ha risposto a tutte le domande rivolte. La nostra posizione è stata quella di contestare la sussistenza dei gravi indizi, per cui non c’è motivi di ritenere che la difesa si fondi su un’attenuazione delle misure cautelari. Abbiamo sostenuto fin dall’inizio che non vi erano i presupposti per la misura cautelare e non vi sono tutt’ora, anzi a maggior ragione in forza di quanto il presidente ha detto durante l’interrogatorio di garanzia. Il pm si è riservato di decidere entro due giorni, lo dice il codice e noi siamo rispettosi”.
Non ci sono ipotesi di dimissioni del presidente Pittella? Risponde Buccico: “Non ho parlato con il presidente Pittella ma penso che nella maniera più assoluta che non gli sia mai sfiorata l’idea di dimettersi, altrimenti sarebbe contradditorio con quello che stiamo dicendo, non dal punto di vista fideistico ma perchè dal punto di vista fattuale non ci sono i presupposti per una misura cautelare e dunque nemmeno perchè la sua presidenza possa essere messa in discussione, come persona e come politico.
Sulle dichiarazioni rese dagli altri soggetti? Risponde Cimadomo? “Le dichiarazioni rese dagli altri soggetti interrogati non possono essere contestate, fanno parte del compendio fattuale rispetto al quale il presidente ha fornito quello che era necessario per chiarire la propria posizione”.
Michele Capolupo
La fotogallery dedicata all’interrogatorio di Marcello Pittella al tribunale di Matera (Foto www.SassiLive.it)