Una maggiore attenzione per le aree industriali di Jesce e La Martella è una delle richieste contenute nel documento di osservazioni che Confapi ha fatto al Documento Strategico ITI Sviluppo Urbano Città di Matera, sottoposto dall’Amministrazione Comunale al parere consultivo del partenariato economico e sociale.
Un testo breve, quello firmato dal presidente Massimo De Salvo, a causa dei soli 4 giorni concessi dal Comune per formulare le considerazioni a una strategia di intervento che, suddivisa in obiettivo generale e obiettivi specifici, è stata a lungo elaborata dai pianificatori dello sviluppo della città.
Le osservazioni di Confapi Matera si basano essenzialmente su 3 aspetti: industria; infrastrutture; mobilità. Per l’Associazione la considerazione per cui “il motore della ripresa dell’occupazione è da attribuire, prevalentemente, ai comparti del turismo e dei servizi alle imprese”, deve fare riflettere.
Infatti, pur condividendo l’obiettivo generale di “consolidare il ruolo della città di Matera come attrattore turistico-culturale,……..basato sull’economia della conoscenza e dell’innovazione”, e di realizzare “un disegno di città che considera la cultura come fattore di sviluppo socio-economico”, Confapi invita a non perdere di vista lo sviluppo del settore dell’industria e, segnatamente, del comparto manifatturiero, che poggia su una grande tradizione della città. Basti vedere il “peso” che l’industria ancora riveste a Matera, con circa 1.000 imprese attive per quasi 6.000 addetti. Numeri inferiori solo al settore dei servizi, ma da considerarsi senz’altro più stabili e duraturi piuttosto che precari e transeunti.
Per quanto riguarda gli obiettivi specifici e con particolare riferimento al tema delle principali infrastrutture di collegamento extraurbano, l’Associazione chiede una particolare attenzione alla S.S. 7 Matera-Ferrandina, una delle principali strade di accesso alla città, diventata un vero e proprio imbuto a causa della sua inadeguatezza a fronte dell’aumentato traffico veicolare, e di cui nel Documento Strategico non c’è traccia.
La principale osservazione contenuta nel documento di Confapi Matera, come detto, riguarda le aree industriali di Jesce e La Martella.
Sottolineiamo, infatti, che nelle aree industriali di Matera non si fanno da almeno 20 anni interventi radicali di manutenzione stradale, compreso il rifacimento dell’asfalto. Del resto, la frequenza dei danni alle auto causati dalle buche stradali comporta costi enormi di risarcimento a carico del Consorzio per lo Sviluppo Industriale. A ciò si aggiunge il pregiudizio per l’immagine e il decoro delle aree industriali, che sono frequentate da imprenditori e clienti provenienti da tutto il mondo. Rimanendo in tema di manutenzione stradale, chiediamo che siano destinate adeguate risorse finanziarie anche alle strade delle due aree Paip della città, che pure versano in condizioni precarie.
Infine, con riferimento all’operazione di acquisto e recupero del Teatro Duni, che si condivide in via generale e in prospettiva ultra 2019, si chiede se esista un’ipotesi alternativa, considerati i tempi lunghi che occorrono e che impediranno di avere il Duni già dall’anno prossimo”.