“L’accesso alla buona politica è conoscere per riconoscere. Ed è questo – ha esplicitato Pace – che ci ha dato modo di fare la Fondazione Isal con gli interventi del suo presidente, William Raffaeli, e dell’avvocato Francesca Sassano, da sempre attenta ai problemi del dolore cronico. L’Isal ci ha introdotto in una realtà concreta, uno squarcio importante di vita vissuta. Ripercorrere il dettato della legge 38 del 15 marzo 2010 è servito a capire come il dolore sia presente e non differibile non solo dalla cura, ma divenga fondamentale per la ricerca di quello che esiste e di come poterlo affrontare. La legge già nel titolo esprime ampiamente le finalità di una azione costante che pone al centro la persona umana. Garantire l’accesso alle cure palliative ed alla terapia del dolore: è proprio questo l’obiettivo che ci poniamo e che si pone l’Isal che lancia lo sportello di ascolto e tutela per chi soffre di dolore cronico”.
“La solitudine –ha continuato Pace – è il vero tema del giorno, l’uomo che vive da solo il proprio dolore. Di qui la necessità di intervenire, e questo è anche compito della politica, per far sì che si possa indirizzare la vita lungo linee guida diverse da quelle attuali, continuando in un percorso che ha attraversato l’intera storia dell’uomo. Il dolore cronico è stato riconosciuto come una vera e propria patologia in sé per le conseguenze invalidanti che comporta per la persona che ne soffre dal punto di vista fisico, psichico e socio-relazionale. Esso, infatti, compromette qualsiasi attività quotidiana generando depressione, senso di sfiducia e malessere. L’importanza del ruolo della Fondazione Isal diviene, quindi, fondamentale avendo contribuito fattivamente al riconoscimento del dolore cronico come patologia. Oggi la legge 38 del 2010, di cui ho fatto cenno, permette ai cittadini di ricevere cure per il dolore cronico tramite il Servizio sanitario nazionale”.
“I punti fermi nella lotta al dolore cronico – ha specificato Pace – che sono i binari che segnano il percorso della Fondazione Isal, sono la Ricerca, per trovare le cause della cronicizzazione del dolore e le più efficaci terapie per curarlo, l’Alta formazione del personale medico a livello nazionale ed anche regionale, il che richiede un nostro impegno forte in qualità di rappresentati delle istituzioni, per migliorare le competenze professionali e garantire ai cittadini le migliori risposte di cura, l’Informazione gratuita per aiutare a scegliere il luogo di cura del dolore più vicino e consono al tipo di patologia, la Consulenza medico specialistica gratuita e la Comunicazione sociale per divulgare la conoscenza della cura del dolore”.