Giovanni Angelino, responsabile provinciale Verdi, in nota esprime alcune riflessioni sulla presenza a Matera del capo politico del Movimento 5 Stelle, vice premier e Ministro del Lavoro Luigi Di Maio e dichiara: “Luigi Di Maio è il nuovo pinocchio della politica italiana”.
Se il futuro dell’Italia è legato alle promesse di Luigi Di Maio vuol dire che il popolo italiano si lascia facilmente abbagliare da dichiarazioni di facciata che non trovano però riscontro in atti concreti. Prendiamo i vitalizi. Non c’è un’abolizione ma semplicemente un ricalcolo su base retribuitiva per 1338 ex parlamentari che porterà ad una riduzione dell’assegno percepito che può variare dal 40 al 60% e raggiungere solo in alcuni casi l’80% dell’importo attuale. Una decisione buona per fare demagogia sugli sprechi del Governo nazionale ma che farà risparmiare appena 40 milioni di euro all’anno. Meglio quelli che niente potrebbero dire i cittadini ma qualsiasi persona che fa politica seriamente punta a tagliare le spese per far ripartire l’economia. Di Maio però butta fumo degli occhi parlando di vitalizi aboliti e non è così, anche perché nel 2012 Camera e Senato avevano già provveduto a modificare il sistema pensionistico dei parlamentari sul modello contributivo, eliminando quindi per il futuro il regime dei vitalizi, valido solo per gli ex parlamentari al momento dell’entrata in vigore della riforma. Con la delibera approvata si procede con la rideterminazione secondo i principi del metodo di calcolo contributivo degli assegni vitalizi, delle quote di assegno vitalizio dei trattamenti previdenziali pro rata e dei trattamenti di reversibilità maturati sulla base della normativa vigente alla data del 31 dicembre 2011. Di Maio ha confermato anche a Matera la tendenza del Movimento 5 Stelle a cavalcare il populismo sulla vicenda giudiziaria che ha colpito la Sanità lucana ma dimentica che a Roma uomini del Movimento 5 Stelle sono stati già travolti dallo scandalo che riguarda la costruzione del nuovo stadio. E ovviamente su quella vicenda nessun grillino si è permesso di gettare fango sull’Amministrazione Comunale guidata dal sindaco Virginia Raggi. Come al solito il Movimento 5 Stelle continua ad applicare il metodo politico dei due pesi e delle due misure. Giustizialisti con gli avversari e garantisti con chi è iscritto al Movimento 5 Stelle. Di Maio è arrivato a Matera da Ministro del Lavoro ma non ha potuto fare altro che constatare le potenzialità di sviluppo della città dei Sassi, designata capitale europea della cultura nel 2019. Nessun impegno sull’azienda materana Ferrosud, nonostante una lettera aperta dei lavoratori ma semplicemente una ripetizione delle promesse fatte in campagna elettorale che riguardano l’abolizione della legge Fornero, il reddito minimo di cittadinanza, la flat tax, tutte promesse contenute nel contratto stipulato con la Lega. Promesse, appunto. Ma Di Maio probabilmente non si rende conto che adesso non è più un semplice iscritto del Movimento 5 Stelle ma un vice premier e il Ministro del Lavoro. E il lavoro nel nostro Paese non si crea con l’assistenzialismo, vietando la pubblicità sul gioco d’azzardo e respingendo qualche centinaio di migranti. Il lavoro si crea con piani industriali, creando le condizioni per non far scappare i giovani del sud nel nord Italia o all’estero.
Giovanni Angelino, responsabile provinciale Verdi
Nella foto in alto il comizio di Luigi Di Maio in piazza San Giovanni a Matera e in basso durante l’intervista rilasciata al centro Tim Matera Pini.