“Il comparto fragola italiano a rischio tracollo: auspichiamo che a stretto giro l’attuale Esecutivo con i competenti ministeri possa chiudere la questione ereditata dalla precedente compagine governativa”, a lanciare l’allarme è il coordinatore del Comitato di Prodotto Fragola istituito presso il Ministero delle Politiche Agricole, Francesco Nicodemo.
Che ha poi spiegato: “Fra qualche mese sulle tavole degli italiani rischiamo di avere solo fragole spagnole. La fragolicoltura italiana – dopo gli altissimi livelli di specializzazione raggiunti negli ultimi decenni – rischia il collasso se il Ministero della Salute non concederà, senza ulteriori indugi, nei prossimi giorni, la deroga per gli usi eccezionali consentiti della Cloropicrina, principio attivo essenziale per assicurare i livelli produttivi necessari per poter lealmente competere con gli altri Paesi europei produttori di fragole che hanno invece già dato il via libera, come ogni anno, all’impiego della stessa. Al momento, inoltre, non esiste una molecola alternativa che possa sostituire la cloropicrina”.
Nicodemo ha poi ha sottolineato il valore del settore: “Oltre 4000 mila gli ettari coltivati da Nord a Sud del Paese – con la maggior produzione concentrata nel Meridione, infatti Basilicata e Campania, sono rispettivamente il primo e il secondo produttore – sono invece stimabili in più di 30mila le risorse lavorative impiegate”.
Nicodemo ha concluso: “Altri Paesi europei, fra questi la Spagna, hanno ottenuto il via libera interno all’impiego del suddetto principio attivo, quindi potranno continuare a produrre assicurando quantitativi tali che permetterà loro il controllo totale dei prezzi con irreversibile pregiudizio per i fragolicoltori italiani e dei consumatori, veri soggetti lesi da questa situazione e così indotti a rinunciare alle fragole Made in Italy”.
Comparto fragola italiano a rischio tracollo, Assessore Braia: Basilicata in prima linea per sollecito a Ministero della Salute
“Sostegno assoluto al comparto fragola e ai suoi operatori. Consegneremo entro domani, per i tramite del Presidente pro-tempore della Giunta Regionale Favia Franconi che martedì incontrerà il Ministro per la salute, una nota della Regione Basilicata. Presenteremo, inoltre, richiesta di approvare un ODG sul tema nella prossima Commissione Politiche Agricole prevista per il 24 luglio prossimo, da far veicolare ai Ministeri Ambiente e Salute per sottolineare la necessità di autorizzare il principio attivo utile a mantenere sostenibili e competitive sul mercato le fragole italiane”. Lo comunica l’Assessore alle Politiche Agricole e Forestali, Luca Braia.
“L’allarme sul rischio tracollo – prosegue l’Assessore Braia – lanciato da Francesco Nicodemo coordinatore del Comitato di Prodotto Fragola istituito presso il Ministero delle Politiche Agricole a causa della preponderanza di fragole spagnole sul mercato è alto, dal momento che i paesi europei hanno già dato il via libera all’utilizzo della Cloropicrina, principio attivo essenziale per assicurare i livelli produttivi, utilizzato in diverse regioni, tra cui la nostra, per proteggere i terreni dai parassiti.
La questione non può farci rimanere inermi. La grande specializzazione che il comparto in Italia e in Basilicata, prima regione produttrice, ha visto in questi ultimi anni, vede il comparto in crescita. Sono 4000 mila gli ettari coltivati a fragola in Italia, concentrati soprattutto al sud, con la nostra Basilicata che ne conta oltre 1000 con 15 mila addetti impiegati e che ha visto oltre 60 milioni di euro investiti, una produzione stimata di 40 mila tonnellate al 2017 e che nel complesso oggi cuba 100 milioni di euro di fatturato totale.
I produttori sono, purtroppo, ancora in attesa che Ministero della Salute conceda, e si spera nell’immediato, la deroga per gli usi eccezionali consentiti della Cloropicrina, non essendoci al momento altre alternative. Nel corso degli ultimi 5 anni l’Italia ha sempre autorizzato tali impieghi per le colture della fragola ma che riguardano anche il pomodoro e le insalate.
Senza via libera, non saremo in grado di produrre gli stessi quantitativi di un prodotto riconosciuto come eccellenza e richiesto dai consumatori che oggi ci consentono di controllare anche il prezzo della fragola sul mercato, ledendo nel complesso all’intero comparto fragole Made in Italy.
Il comparto agricolo regionale e nazionale – conclude l’Assessore Luca Braia – ha necessità di utilizzare la sostanza attiva Cloropicrina per le produzioni ad alto reddito e per poter continuare a competere alla pari con l’agricoltura di altri Paesi europei, tra cui la Spagna, che ne hanno già autorizzato l’impiego. La mancata autorizzazione dal parte del Ministero della Salute, per la campagna 2018/2019, provocherebbe danni molto consistenti alla PLV agricola nazionale e al lavoro di migliaia di operatori che nel comparto fragola operano. La concorrenza con la Spagna diventerebbe realmente insostenibile. E l’agricoltura italiana questo non se lo può permettere, su produzioni caratterizzate e, nel nostro caso, anche identitarie del comparto ortofrutticolo regionale.”