Si è conclusa ad Irsina, domenica 8 luglio, la prima edizione del “Whakapapa Film Festival”, manifestazione internazionale che ha proposto, in concorso, la proiezione di ventuno opere tra lungometraggi e cortometraggi, selezionati dal direttore artistico Raffaele Salvaggiola, regista di origini irsinesi.
La giuria, composta da Alessandro Turco, autore, documentarista e progettista di eventi culturali, e dall’artista neozelandese Seeta Muller, ha premiato quale miglior filmdocumentario, “Kazarken” della regista franco-turca Guldem Durmaz.
Una Menzione Speciale è stata assegnata a “Be’ Jam Be” della regista svizzera Caroline Parietti e del francese Cyprien Ponson.
Per la categoria dei cortometraggi, la giuria ha premiato “Half Man, Half Ghost” del brasiliano Davi Pretto e ha assegnato la Menzione Speciale a “Faber Navalis” di Maurizio Borriello. Il Festival, nato da un’idea dell’artista maori, Joseph Rickit, residente ad Irsina da qualche anno, ha visto la partecipazione straordinaria dell’artista Tiziana Bagatella, che ha collaborato con Mauro Bolognini, Franco Zeffirelli, Giorgio Albertazzi, Dario Fo, e della regista neozelandase Renae Maihi che ha presentato, fuori concorso, alcuni suoi cortometraggi.
Il regista lucano Nicola Ragone, ospite del Festival, accompagnato dal poeta Carmine Donnola, ha introdotto il suo documentario “Urli e Risvegli” ed il corto “Marciapiedi”.
Durante la manifestazione, i numerosi registi presenti, tra cui Guldem Durmaz, Salim Abu Jabal, Remì Jennequin, Maurizio Borriello, Caroline Parietti e Cyprien Ponson, hanno incontrato il pubblico e hanno discusso, insieme a Joseph Rickit, sia sulle opere in concorso
che sulla loro relazione con l’identità del Festival e la possibilità per il Wakapapa di caratterizzarsi all’interno del panorama italiano dei festival del documentario, per la ricerca di nuovi orizzonti culturali e sociali.
Gli obiettivi del Festival, che seleziona documentari di taglio socio-antropologico, sono infatti quelli di valorizzare le tradizioni, riscoprire le identità in un’ottica di condivisione e confronto che aiuti la convivenza di una umanità che, oggi più che mai, dovrebbe vivere le diversità, consapevole della ricchezza che rappresentano.
Il termine maori “Whakapapa” indica, non a caso, le interrelazioni che legano gli individui ma anche le comunità col mondo.
Hanno accompagnato il Festival alcuni eventi musicali che sono stati particolarmente seguiti: Guido Maria Grillo, che ha aperto il festival interpretando e raccontando il Vangelo laico di De André; l’Illachime Quartet e i Kerlox Dynamic 4, che hanno sonorizzato dal vivo le
2 proiezioni extra, rispettivamente di un film del 1921 di Elvira Notari e di quattro cortometraggi di Vittorio De Seta.
Il Festival, realizzato anche con il contributo del Comune di Irsina ed in particolare dell’Assessorato alla Cultura di Anna Maria Amenta, si è chiuso con una partecipazione importante della comunità irsinese e di tutti i nuovi abitanti, belgi, inglesi, americani e
neozelandesi che da alcuni anni popolano il borgo lucano. Adesso si guarda al futuro per arricchire il Festival di novità e presenze internazionali.
Lug 17