Donatella Pascale, consigliere comunale di San Fele e presidente del Movimento Azione Lucania, in una nota esprime alcune riflessioni sull’ultima seduta del Consiglio regionale della Basilicata nel corso della quale la maggioranza ha respinto la mozione di sfiducia presentata contro il presidente della Regione Basilicata Marcello Pittella, agli arresti domiciliari dal 6 luglio scorso per l’inchiesta giudiziaria sulla Sanità lucana. Di seguito la nota integrale inviata alla nostra redazione.
Pascale (Movimento Azione Lucania): “Il Consiglio reigonale e la rete vassalla”
Consiglio regionale del 18 luglio. Quattro ore di streaming con una maggioranza di Consiglio presa a rappresentare solo se stessa e la macchina del consenso da loro costruita e che nel tempo ha oliato, con favoritismi, per meglio percorrere la “la rete vassalla”. Dialoghi del 1801. Peccato che i nostri pseudo attori istituzionali non si siano resi conto che sono trascorsi ben 218 anni dall’utilizzo del potere del banno sulle persone e che nel frattempo i giovani lucani hanno preferito votare con i piedi piuttosto che salire sul carro delle loro maschere nefaste.
La mozione di censura, che era all’ordine del giorno, proposta dall’opposizione, non doveva essere solo uno strumento, previsto da Statuto, per manifestare la sfiducia nei confronti del Presidente della Giunta, ma è un atto che deve riguardare tutti noi lucani. Tutti i consiglieri sono stati chiamati oggi ad esprimersi nominalmente sulla questione dello scandalo raccomandazioni che ha scoperto una vera lobby del non merito, un vero gruppo di pressione che ha sbeffeggiando tutti noi giovani lucani, costretti ad emigrare perché qui non ci sono possibilità – trasparenti e meritocratiche – di affermazione professionale e quindi sociale.
Questi i voti favorevoli alla sfiducia nei confronti del Presidente della Giunta: Benedetto, Perrino, Leggieri, Romaniello, Napoli,Rosa.
Contrari: Pace, Galante, Giuzio, Cifarelli, Lacorazza, Polese, Bochicchio, Robortella, Santarsiero,Spada, Castelgrande, Soranno. Assenti: Castelluccio e Mollica.
Il Consiglio di oggi si sarebbe dovuto chiudere con una unanime censura. Coloro che oggi hanno proferito in Consiglio la parola “contrario”, non solo, a mio giudizio, non rappresentano il malcontento manifestato in questi giorni dai lucani, ma non hanno scusanti per l’atteggiamento di presunzione nel non volere arrendersi ad un giudizio, che non proviene dalle aule giudiziarie, ma dai cittadini. Con questo ultimo atto in scena hanno confermato di volerci far rimanere in questo mondo feudale ed arcaico come servi, sottomessi ed incapaci di reagire alle lo prevaricazioni di potere.
Chiedo apertamente a questo Consiglio di mettere in pratica la responsabilità, il buon senso attraverso le dimissioni di massa, perché al mondo dei privilegi e delle facili promozioni che auspicano di farci trovare per il futuro, non crede più nessuno.
Nella foto Donatella Pascale