Dopo l’incontro dei giorni scorsi con il Prefetto di Potenza, Giovanna Stefania Cagliostro, dedicato alla sicurezza stradale della Potenza-Melfi, il segretario generale del S.PP. (Sindacato Polizia Penitenziaria) Aldo Di Giacomo ha scritto lettere ai sindaci di Potenza, Pietragalla, Avigliano, Filiano, Atella, Barile, Rapolla, Rionero e Melfi perché adottino, autonomamente, “misure d’emergenza” e chiedendo un confronto.
La proposta rivolta ai sindaci è di provvedere all’installazione di misuratori di velocità (tutor), come è avvenuto lungo la Statale 372 Telesina (Benevento) che nel giro di un paio di anni ha quasi del tutto azzerato gli incidenti stradali. Si tratta – sottolinea Di Giacomo – di far diventare i rilevatori per la velocità realmente un deterrente per evitare incidenti.
Ho percorso più volte la Potenza-Melfi ed ho verificato personalmente la pericolosità che in buona parte è determinata dalla velocità delle auto e anche degli automezzi pesanti. Prevenire incidenti deve essere il primo obbligo per tutti.
Ritengo perciò che l’esperienza della “Telesina” è una buona pratica da ripetere, sicuramente senza esagerare con il numero di autovelox da installare in punti nevralgici e non certo per fare cassa sugli automobilisti.
Credo in proposito che anche i sindaci, oltre ad accrescere il pressing sull’Anas e il Ministero alle Infrastrutture ad accelerare i progetti già in cantiere, possano fare la propria parte adottando, autonomamente e in raccordo tra loro e la Prefettura, questa misura d’emergenza.
Come prevede la normativa – sottolinea il segretario del S.PP. – il Prefetto, su richiesta del Comune interessato può autorizzare l’installazione di dispositivi di controllo della velocità fuori dai centri abitati, senza la presenza di un operatore, su strade con alta incidentalità e/o traffico intenso e in situazioni in cui la contestazione immediata, per motivi oggettivi, è comunque impossibile o molto difficoltosa o pericolosa per il personale operante e/o per gli utenti. Il Comune deve perciò presentare alla Prefettura la richiesta di autorizzazione ad installare il dispositivo di rilevazione di velocità, illustrando con una relazione di servizio: l’alto tasso di incidentalità; il flusso veicolare; la mancanza di spazio opportuno per fermare i veicoli in sicurezza al fine di contestare le violazioni. Sono tutti e tre – evidenzia Di Giacomo – condizioni che rientrano nella problematica della Potenza-Melfi.