La segreteria di Sinistra Italiana-Liberi e Uguali della Basilicata in una nota esprime alcune riflessioni politiche a seguito dell’inchiesta giudiziaria sulla Sanità lucana che ha portato agli arresti domiciliari il governatore lucano Marcello Pittella. Di seguito la nota integrale inviata alla nostra redazione.
La recente decisione del tribunale del riesame, in ordine ai provvedimenti restrittivi che hanno investito il Presidente Pittella, rappresenta un punto di svolta imprescindibile nella vicenda politica regionale.
Abbiamo volutamente evitato ogni commento a caldo, non abbiamo mai anteposto a considerazioni di natura politica le valutazioni tratte dagli atti d’indagine resi pubblici in questi giorni.
Questo atteggiamento ci induce oggi a ritenere definitivamente archiviata ogni ipotesi di ricandidatura dell’attuale Presidente, così come avanzata, solo poche settimane fa, dal PD regionale.
Avevamo – abbiamo – nel quinquennio alle nostre spalle, più volte espresso un giudizio politico netto a proposito dell’esperienza di governo regionale guidato da Pittella, che abbiamo avversato fin dal 2013, non ritenendo che presentasse elementi di discontinuità sufficienti con un corso politico chiuso traumaticamente ed ingloriosamente per effetto della “scontrinopoli” lucana.
Proponemmo per tempo soluzioni di garanzia che, autorevolmente, savalguardassero quel che restava delle prospettive del centrosinistra lucano, e criticammo, pressoché da soli, gli esiti gattopardeschi che si profilavano all’orizzonte con l’utilizzo delle primarie del PD: non fummo ascoltati e scegliemmo di imboccare una strada di autonomia che garantisse la presenza in Consiglio regionale di una voce di sinistra libera da condizionamenti e ipoteche del passato.
Abbiamo in questo quinquennio criticato a più riprese le scelte del governo regionale in materia ambientale (più trivelle e interessi delle multinazionali che salute dei cittadini), quelle produttive (distrazione assoluta su presenza e scelte della FIAT, assenza di politiche efficaci per il lavoro e welfare), quelle miopi e clientelari che hanno distrutto la sanità e il bilancio regionale, quelle dissennate di ordine territoriale che condannano la regione ad un abbandono e ad uno spopolamento irreversibili.
Abbiamo in tutti questi anni, quasi da soli, denunciato l’esistenza di una questione morale che, anche quando non sfociava nella illiceità penale, rendeva tuttavia subalterna la politica agli affari e utilizzava la spesa pubblica come veicolo di riproduzione del consenso invece che di sostegno a politiche di sviluppo produttivo, sociale e culturale.
Ripartiremo dunque, coerentemente da questi giudizi e da queste valutazioni. I fatti drammatici dati in pasto all’opinione pubblica regionale in queste settimane non sono che la conferma di un “andazzo” a cui si sarebbe potuto porre rimedio per tempo.
Il PD regionale ha su di sé il grosso della responsabilità politica di queste scelte: è bene che ne risponda ai cittadini lucani, a partire da quelli che nelle urne gli hanno accordato la loro fiducia. Per parte nostra dichiariamo fin d’ora l’indisponibilità più assoluta a prender parte a operazioni di maquillagepolitico di corto respiro, incapaci come quelle del passato di misurarsi con la profondità della crisi che investe la regione.
Sinistra Italiana di Basilicata pertanto contribuirà unicamente a soluzioni politiche che segnino il massimo di discontinuità con la vicenda che abbiamo alle spalle e che siano il frutto della più limpida convergenza (tra forze politiche anche diverse) su poche, essenziali priorità programmatiche in grado di consentire alla Basilicata di voltare pagina e di restituire prospettive e futuro alle sue giovani generazioni.