Il Racing Fondi, adesso diventato Racing Aprilia, ha inviato un comunicato in cui chiede la retrocessione del Matera Calcio e che per effetto di questa decisione possa essere riammesso alla serie C. Il ricorso, tramite l’avvocato Cesare Di Cintio, è stato presentato alla FIGC si basa sugli stipendi e gli incentivi all’esodo non pagati che coinvolgono a vario titolo sette tesserati del club lucano.
Di seguito il testo integrale del comunicato del Racing Fondi: “La società FC Aprilia Racing Club già SS Racing Club Fondi che nella scorsa stagione 2017-2018 ha partecipato al campionato di serie C, comunica che, a mezzo dell’avvocato Cesare Di Cintio, in data 18 luglio 2018 (due giorni prima dei provvedimenti del Commissario Straordinario sulle ammissioni al campionato di serie C), ha inoltrato ricorso al Tribunale Federale Nazionale ai sensi dell’art. 30 e 32 Codice di Giustizia Sportiva Coni chiedendo che il Matera Calcio venga sanzionato con la penalizzazione di punti in classifica da scontarsi nella stagione sportiva 2017-2018 per il mancato pagamento delle decisioni di cui ai lodi arbitrali emessi per i calciatori Giovinco Stendardo, Mariano de Almeida (Angelo) e Urso, nonchè degli incentivi all’esodo per i calciatori Bifulco e Iannini in relazione ai quali nella giornata di venerdì 20 luglio il Collegio ARbitrale ne ha statuito il mancato pagamento.
L’ultima udienza al TFN è stata fissata per il prossimo 2 agosto 2018.
Il Matera Calcio ha chiuso il campionato con 19 punti di penalizzazione a quota 42 punti. Se il ricorso del Racing Fondi fosse accolto il Matera potrebbe quindi scivolare in una posizione peggiore rispetto al Racing Fondi che aveva concluso il campionato a quota 30 punti per poi retrocedere dopo aver perso i play-out nel doppio confronto con la Paganese.
Replica Matera Calcio a comunicato Racing Fondi
La nuova proprietà del Matera Calcio in merito al comunicato dell’AIC e di una società calcistica circa presunte controversie sindacali tra la gestione Columella ed alcuni calciatori del Matera precisa che il presidente Columella ha dato ampie rassicurazioni sulla soluzione della controversia. Il Matera Calcio diffida il Racing Fondi a voler continuare una campagna mediatica atta a ledere l’immagine della società. Il Matera Calcio si riserva di tutelare la propria immagine aderendo le vie legali nelle sedi opportune.
In seguito a questo ricorso è arrivato anche un comunicato ufficiale dell’Associazione Italiana Calciatori
L’Associazione Italiana Calciatori ha inviato una nota di solidarietà ai cinque tesserati del Matera Calcio ai quali la società materana non avrebbe corrisposto nella scorsa stagione sportiva le retribuzioni fisse e variabili maturate dal mese di dicembre 2017 a quello di maggio 2018. Di seguito la nota integrale inviata alla nostra redazione.
L’Associazione Italiana Calciatori, preso atto dell’ammissione al Campionato di Lega Pro 2018/2019 del Matera Calcio S.r.l., segnala come la società:
A) pur in presenza di lodi arbitrali emessi dal competente Collegio Arbitrale, non risulti ancora aver corrisposto a 5 calciatori tesserati nella scorsa stagione sportiva le retribuzioni fisse e variabili maturate dal mese di dicembre 2017 a quello di maggio 2018;
B) non risulti ancora aver corrisposto a 2 calciatori gli importi dovuti, per il primo nei mesi di novembre e dicembre 2017 e per il secondo nei mesi di gennaio e febbraio 2018, a titolo di incentivo all’esodo.
Tale situazione ci amareggia, specie in considerazione delle gravi conseguenze di carattere economico che essa assume nei confronti dei lavoratori sportivi coinvolti, i quali risultano sprovvisti della loro fonte di sostentamento da oltre sei mesi pur avendo reso, con la dovuta diligenza e professionalità, le proprie prestazioni professionali nel corso della scorsa stagione sportiva.
In tale ottica, l’Assocalciatori esprime tutta la propria solidarietà e vicinanza ai calciatori, loro malgrado, coinvolti e continuerà, come sinora fatto, a fornire agli stessi, in tutte le sedi, il proprio supporto necessario, sostenendo ogni iniziativa finalizzata alla salvaguardia dei loro diritti.
Ciò a maggior ragione in quanto, restando sconosciute le motivazioni di tale omissione, le regole in tema di ammissione ai Campionati Professionistici esplicitamente imponevano il pagamento delle retribuzioni e delle somme dovute a titolo di incentivo all’esodo ai fini della concessione delle Licenze Nazionali.