Nel primo semestre dell’anno le ore di cig autorizzate in Basilicata sono state circa 2 milioni 110 mila (1,3 milioni in provincia di Potenza e 800mila in quella di Matera) con un incremento rispetto al primo semestre 2017 del 23,1% che collocano la nostra regione al secondo posto (subito dopo la Va d’Aosta) per incremento percentuale. A riferirlo sono il Centro Studi Sociali e del Lavoro e la Uil sulla base dei dati del sesto rapporto sulla cig realizzato dal Servizio Politiche Attive e Passive del Lavoro della Uil.
I posti di lavoro salvaguardati tra gennaio e giugno 2018 ammontano a 2068 (di cui 1497 per la cig ordinaria e 566 pe la straordinaria) con un aumento di 387 unità rispetto a gennaio-giugno 2017. Gli incrementi percentuali di ore di cig autorizzate variano su base percentuale: più 35,7% nel Materano e più 17,2% nel Potentino.
I dati sulla cassa integrazione di giugno – sottolinea la nota – comunque evidenziano rispetto al precedente mese di maggio una sensibile riduzione di ore richieste dalle aziende, che potrebbe far presumere una miglior performance del tessuto produttivo. Al netto di una fisiologica riduzione della cassa integrazione in deroga per effetto della norma abrogatrice, i dati registrano un sempre più basso ricorso alla gestione straordinaria.
Come più volte da noi ribadito, una corretta analisi sull’utilizzo degli ammortizzatori sociali, richiede, però, la contestuale diffusione, da parte dell’Istituto, dei dati afferenti al Fondo di Integrazione Salariale (FIS) che eroga le prestazioni a tutti i datori di lavoro non soggetti alla cassa integrazione ordinaria e straordinaria.
Tali dati sembrano segnalare la graduale uscita del nostro sistema produttivo dalla fase più critica della crisi. E’ necessario ora accompagnare la timida ripresa economica, con politiche mirate al consolidamento dell’attuale fase di crescita con l’obiettivo di creare nuovi posti di lavoro stabili.
La Uil inoltre riferisce che è in piazza, davanti al Parlamento, in occasione della discussione del Dl dignità, a sostegno della mobilitazione di FAI, FLAI e UILA contro l’allargamento dei voucher nei settori turismo e agricoltura. La UIL è contraria al ripristino dei voucher laddove esistono già tipologie contrattuali che assicurano diritti ai lavoratori, come ad esempio gli ammortizzatori sociali, e rispondono alle esigenze del settore, come la stagionalità o il lavoro intermittente.
L’allargamento dei voucher in determinati settori rappresenterebbe un regalo agli imprenditori e rischierebbe di alimentare il lavoro nero e il sommerso. Siamo al fianco dei lavoratori e ci batteremo per contrastare il lavoro irregolare e lo sfruttamento dei lavoratori e per garantire loro adeguate retribuzioni.
—-