In piena stagione estiva con il flusso costante e crescente di visitatori alle Cascate di San Fele la riapertura della Chiesa Madre di San Fele dedicata a Santa Maria della Quercia è una delle priorità da affrontare.
Lo sottolinea Aldo Di Giacomo, presidente di “Una Nuova Italia-Basilicata” (oltre che segretario generale del S.PP.) riferendo che nei prossimi giorni incontrerà il Vescovo di Melfi S.E. Mons. Ciro Fanelli per esprimergli il proprio impegno personale nella più rapida soluzione dei problemi di staticità che hanno determinato la chiusura con problemi non solo alla comunità cattolica per devozione popolare fortemente legata a questa Chiesa ma anche ai numerosi turisti.
Di Giacomo evidenzia che è uno dei luoghi sacri dell’itinerario religioso di San Fele che comprende, tra l’altro, la Casa Natale di San Giustino de Jacobis e il Santuario della Madonna di Pierno, un itinerario – aggiunge – che necessita, come per le Cascate, di promozione e valorizzazione per diventare maggiore attrazione turistica in grado di sviluppare economia ed occupazione locale superando l’attuale turismo “mordi e fuggi” che non porta grandi benefici. Per ora pensiamo alla riapertura della Chiesa Madre, attivando anche la Regione che attraverso il Dipartimento Infrastrutture ha un fondo specifico destinato a lavori d’emergenza per le chiese, e subito dopo – continua – rilanciamo idee, iniziative, progetti per il turismo religioso, naturalistico, enogastronomico a San Fele e nel comprensorio. So che il Consiglio Regionale si appresta a varare una manovra di variazione di bilancio: è questa l’occasione per prevedere un capitolo di spesa specifico.
Il recente annuncio di progetti per la riconversione di 20 unità immobiliari private a San Fele da parte degli aderenti al Distretto di Turismo Rurale “Le Terre di Aristeo” da destinare all’accoglienza,con un primo investimento complessivo pari a 3 milioni di euro, va in questa direzione ma senza un programma più ampio ed articolato non è sufficiente a garantire accoglienza e servizi per far diventare qui il turismo – conclude – una vera attività di rilancio economico ed occupazionale.