Nuova legge regionale in Basilicata, Livio Valvano (PSI): per cambiare le regole si rispettano le regole. Di seguito la nota integrale inviata alla nostra redazione dal segretario regionale del PSI.
Ha pienamente ragione Maurizio Bolognetti sulla vicenda della legge elettorale e mi rammarico di non poterlo sostenere personalmente nella manifestazione che ha programmato, a causa di impegni istituzionali non rinviabili, ma tengo a far sapere di sentirmi accanto a lui nella protesta contro chi pensa di poter cambiare la legge elettorale a pochi mesi dalle elezioni.
Le linee guida del Consiglio d’Europa raccomandano “di evitare il cambiamento delle regole a un anno dalle elezioni” e individuano come bene da difendere la stabilità delle leggi elettorali, con lo scopo di non disorientare l’elettore.
E’ certamente deplorevole l’idea che la maggioranza di governo possa sovvertire le regole del gioco a pochi mesi dalle elezioni. Le stesse line guida europee suggeriscono di disporre l’entrata in vigore degli eventuali cambiamenti alle elezioni successive, saltando, quindi, il turno elettorale che è oramai alle porte a distanza di pochi mesi.
I socialisti avevano avvertito l’esigenza di introdurre importanti innovazioni in concomitanza con l’approvazione del nuovo Statuto – cioè 3 anni fa.
In quella circostanza la maggioranza votò un ordine del giorno impegnandosi ad introdurre importanti cambiamenti che avvicinano l’istituzione ai cittadini, smontando definitivamente l’idea malsana di vedere la figura del consigliere regionale “come una professione” duratura. Per questo ottenemmo il voto di tutta la maggioranza sull’impegno di introdurre il divieto di andare oltre il doppio mandato per il singolo consigliere, la incompatibilità tra la funzione di consigliere e assessore. Allo stesso modo i socialisti hanno ripetutamente proposto di allargare la partecipazione e la rappresentanza dei territori, per rendere davvero contendibile la competizione elettorale, aumentare la partecipazione e consentire ai rappresentanti di aree fatte da piccoli comuni di poter essere eletti.
In mancanza di tali cambiamenti, la cui discussione è stata volutamente rinviata, oggi a pochi mesi dalle elezioni è evidente che deve prevalere il buon senso. Forzare oggi significa comunicare l’idea distorta di un sistema che si preoccupa di salvaguardare se stesso, a prescindere dal merito dei cambiamenti ipotizzati nel DDL in discussione che i socialisti non voteranno.
L’unica via possibile resta quella di un cambiamento voluto all’unanimità dall’intero Consiglio Regionale, con il coinvolgimento pieno e reale di tutte le opposizioni. Siamo aperti e disponibili a questa ipotesi.
Potrebbe essere l’unico modo, parzialmente compensativo dell’indirizzo europeo, che potrebbe salvaguardare il rispetto delle regole per cambiare le regole.
Presupposto fondamentale per la tenuta democratica di una comunità, cui confido la maggioranza di centrosinistra dovrà essere garante.