Cobas-Lavoro Privato in una nota denuncia l’atteggiamento ritenuto discriminatorio da parte dell’azienda Natuzzi nei confronti del sindacato. Di seguito la nota integrale inviata alla nostra redazione.
Giovedì 26 luglio 2018 si è consumato un altro triste capitolo di una storia il cui protagonista assoluto è la Natuzzi Spa, mentre, tutti gli altri soggetti sono solo comparse utili e funzionali al ruolo del protagonista. Infatti, dopo un incontro svoltosi presso il sito di Ginosa in merito all’accordo del 28 giugno 2018, la Natuzzi ha dichiarato di non voler apporre la propria firma accanto a quella di Cobas-Lp, a margine di un’eventuale verbale d’intesa. Perpetuando così la discriminazione che si è verificata altre volte a spese della stessa Organizzazione sindacale, solo per citare gli ultimi episodi: il 28 giugno al MiSE e l’11 luglio in Regione Puglia, quando Cobas-Lp è rimasta esclusa dai confronti istituzionali.
Natuzzi, dunque, la smetta di pretendere di scegliere i sindacati con cui relazionarsi, ossia quelli che firmano pedissequamente ogni suo diktat, e riconosca le organizzazioni sindacali a cui aderiscono i lavoratori.
Infine, si chiede alle Istituzioni preposte di non stanziare un solo euro in favore di Natuzzi Spa, sino a quando quest’ultima:
sarà disposta a confrontarsi formalmente con tutti i sindacati presenti in azienda;
avrà risarcito i lavoratori di quanto dovuto, a causa dell’illegittima collocazione in Cassa integrazione negli anni passati, su cui si sono già pronunciati i Giudici competenti;
avrà ritirato l’opposizione alle sentenze di reintegro avvenute a seguito dei licenziamenti collettivi di ottobre 2016;
avrà chiarito come intende gestire il futuro lavorativo di tutte quelle maestranze che rilevano patologie fisiche, dopo decenni in cui hanno speso la loro salute per la prosperità di Natuzzi Spa.
Cobas-Lp rimane in attesa di una convocazione ufficiale da parte delle Istituzioni interessate e dell’Associazione datoriale a cui fa riferimento l’azienda.