Sul teatro Duni cosa è cambiato in queste settimane visto che ci sono 3 milioni e mezzo dello Stato pronti per essere investiti? Ecco cosa ha risposto il Ministro Lezzi durante la conferenza stampa in Prefettura in occasione della sua seconda visita a Matera.
“A me piacerebbe molto agevolare l’acquisto del Teatro Duni, perchè vuol dire dare un teatro alla città e all’intero bacino del Sud. Il discorso è che sono stata destinataria di una lettera aperta di una parte dei proprietari del Teatro Duni, che ha manifestato l’intenzione di non vendere. Sempre in nome e per senso di responsabilità io mi impongo di dire: sto garantendo questi 3 milioni e mezzo che sono dei materani? Poi ci sarebbero i 4 milioni e mezzo della Regione che sarebbero comunque a rischio e che potrebbero essere utilizzati per l’intera regione. Ora al primo incontro il sindaco mi aveva promesso che sarebbero stati sciolti questi nodi. Mi ha mandato una lettera in cui mi parla il commissario liquidatore, il quale è su base volontaria. In questa lettera che mi è arrivata da parte della minoranza dell’assemblea dei soci che potrebbe avviare un ricorso in caso di acquisto del Duni da parte del Comune. Se abbiamo certezza che ciò non avvenga abbiamo garantito i soldi pubblici e dato un teatro a Matera che è indubbio che lo meriti. Ci tengo però a sottolineare che i tempi sono avanti e sicuramente il teatro non potrà essere pronto per la programmazione di Matera 2019. Questo però non ci scoraggia perchè il teatro deve essere per Matera ma non può essere pronto per le manifestazioni”.
E sul teatro Duni cosa dice il sindaco De Ruggieri dopo le dichiarazioni del Ministro Lezzi? “Sul teatro Duni la dialettica è avvilente. Non si riesce a comprendere che una società per azioni in liquidazione è rappresentata giuridicamente dall’amministratore unico, il liquidatore nominato dall’assemblea dei soci e l’unico che può disporre della vendita del bene sociale o societario. Nella precedente riunione ho presentato al Ministro l’estratto della Camera di Commercio in data 17 luglio 2018 dove risulta ed è un dato obiettivo, insostituibile, giuridicamente inappuntabile, che l’amministratore unico della Duni srl è il ragioniere Scalise, allora si chiede perchè un personaggio che è proprietario di una quota azionaria di 73 euro, possa rivoltare il livello giuridico di una decisione”.
Michele Capolupo