L’associazione culturale Energheia comunica la designazione del vincitore del Premio Energheia Israele 2018: Jonathan Frid, vetiduenne di Tel Aviv con il racconto: “End of words” (Fine delle parole). Menzione speciale per Yaakov Israel, di Gerusalemme, con il testo “Home” (Casa).
Anche quest’anno il Premio ha avuto un ampio e positivo riscontro nel Paese Medio Orientale ed è stato coordinato dallo scrittore Asher Salah, professore di Storia del Cinema, all’Università di Bezalel a Gerusalemme. Il vincitore, lo ricordiamo, sarà ospite dell’associazione nei giorni della cerimonia di consegna del Premio Energheia, a settembre, per ricevere l’ambito riconoscimento.
Asher Salah, nato a Firenze, è professore di Storia d’Israele a Gerusalemme. È specializzato nella letteratura di Ebrei Italiani e traduttore di letteratura ebraica. Ha scritto di cinema contemporaneo e collabora con numerosi quotidiani italiani sulla politica Medio Orientale.
Nel racconto designato il protagonista è George, revisore di testi in una prigione in cui vengono eseguite le condanne a morte. Il protagonista ha un compito molto delicato: trascrivere le ultime parole dei condannati a morte, che verranno pronunciate durante un sermone il giorno della loro morte, e consigliare ai detenuti come preparare al meglio il testo d’addio, suggerendo citazioni, aiutandoli con grammatica e sintassi in quanto i prigionieri, spesso illetterati o poco lucidi, non sono in grado di occuparsene da soli. La scrittura del sermone segue peraltro regole ben precise, prima fra tutte quella di contenere 150 parole e non una di più. Ogni singola parola scelta è quindi preziosa, precisa, pregna di significato.
George non è ormai da tempo più colpito dai dettagli degli efferati delitti dei detenuti, si è abituato al suo lavoro, e arriva sempre preparato e professionale alle esecuzioni che avvengono ogni giovedì, con sermoni che hanno sempre un grande seguito di spettatori. Ma un giorno riceve la visita inaspettata di una grossa azienda che offre di inserire spot pubblicitari nei sermoni, in cambio di danaro alla famiglia dei condannati a morte. George lotterà a lungo per convincere Jim, il primo detenuto prossimo all’esecuzione a cui l’azienda offre soldi in cambio di pubblicità nel sermone, a riflettere prima di accettare l’offerta, cercando di fargli comprendere che in gioco c’è la difesa dell’ultimo briciolo della sua umanità. Cosa deciderà di fare Jim?
Tematica forte, trattata in modo originale e volutamente critico e provocatorio. Buoni i dialoghi, ritmo incalzante, ottima la costruzione della trama di un racconto che potrebbe essere facilmente esplodibile in forma di romanzo. Un testo che fa riflettere e che sposta un po’ più in là il valore e il prezzo della dignità umana, nell’eterna lotta tra danaro e anima.
Nei prossimi giorni l’associazione pubblicherà i finalisti delle varie sezioni del Premio Energheia, la cui cerimonia di consegna avverrà il 16 settembre 2018 a Matera.