Martedi 7 agosto 2018 alle ore 17.30, presso l’ex ospedale di San Rocco a Matera, sarà presentato il Progetto “Matera Immersiva” promosso dalla Regione Basilicata, Ufficio Sistemi Culturali e turistici, e attuato insieme a TIM. Saranno presenti Patrizia Minardi, Claudio Centofanti, Responsabile Business Sales Sud di TIM, Giulio Rapetti in arte Mogol.
Il progetto “Matera Immersiva” è finalizzato alla valorizzazione del patrimonio culturale di inestimabile valore custodito nel tempo da una delle città più antiche al mondo, la Città di Matera: attraverso lo sviluppo di una soluzione integrata luoghi e beni, dapprima immaginati, diventano poi conosciuti, acquistano un senso universale, diventano destinazione turistica mondiale e protagonisti del panorama internazionale a vocazione culturale. I cittadini, grazie a questo progetto, scoprono il patrimonio culturale di Matera e decidono di visitarla dal vivo.
La Regione Basilicata, grazie alla piattaforma cloud “Matera Content Pool” realizzata da TIM, è tra le prime istituzioni pubbliche a sviluppare un modello innovativo di divulgazione di contenuti digitali per la promozione della città di Matera e dell’intera Basilicata. TIM, grazie alla rete 5G, che nella città di Matera sta sviluppando con il “Consorzio Bari-Matera 5G – costituito da TIM, Fastweb e Huawei”, e grazie alla collaborazione con partner presenti sul territorio che operano nei settori dell’innovazione tecnologica e della ricerca, ha già dato vita a soluzioni di Turismo Digitale & Virtual Reality. Sfruttando le potenzialità della nuova rete di telecomunicazioni, nuovi processi e tecnologie innovative, “Matera Content Pool” offre un catalogo di immagini HD, video in HD, 4K e 8K, ricostruzioni 3D per VR e video 360, di elevata qualità che in maniera trasversale rappresentano il patrimonio culturale della citta di Matera.
“Matera Immersiva” ha realizzato una piattaforma dinamica integrata su Cloud, in grado di garantire una continuità anche dopo la durata del progetto, per la divulgazione di contenuti digitali e definisce un sistema composto da cittadini, istituzioni, aziende, tecnologie hardware e software; il patrimonio culturale è “digitalizzato” al fine di renderlo fruibile e accessibile al cittadino, restituendo informazione e conoscenza e coinvolgendo emotivamente.
La digitalizzazione e l’indicizzazione del patrimonio culturale, base imprescindibile per una narrazione integrata e innovativa, nonché per percorsi di virtualizzazione, sarà costruita attraverso diverse “chiavi” di lettura: patrimonio storico-archeologico; patrimonio geologico-ambientale; patrimonio artistico; patrimonio demo-etno-antropologico; senza pretesa di esaustività di contenuto, ma con la volontà di costruire percorsi specifici e per target, pur sempre integrati in una visione culturale ampia e “immersivo-emozionale”.
Le nuove tecnologie, inoltre, stimolano la nascita di imprese culturali e “creative” e il rafforzamento di imprese tradizionali e l’ampia fruizione, consentita, ad esempio, attraverso la valorizzazione di contenuti musicali, immagini e filmati, trailer di film noti, impatta anche con i temi del “diritto d’autore”. Per questo motivo, le istituzioni hanno voluto fortemente la presenza di Giulio Rapetti , in arte Mogol, che è sceso più volte in campo per difendere il “diritto d’autore” dichiarando che: “la cultura popolare è la massima responsabile dell’evoluzione della gente e il compenso a chi la crea è sacro come gli stipendi di qualsiasi lavoratore, per tutti gli autori e soprattutto per i tantissimi autori giovani o meno famosi, che con le loro opere, la loro arte, il loro lavoro contribuiscono a rendere migliore la vita di tutta la nostra comunità”.
Nella foto www.SassiLive.it Mogol nei Sassi di Matera