Il consigliere comunale del Movimento 5 Stelle Antonio Materdomini in una nota annuncia la presentazione di un interrogazione al sindaco di Matera, Raffaello De Ruggieri sull’incendio che ha distrutto lo stabilimento Raro nella zona Paip 1 di Matera. Di seguito la nota integrale inviata alla nostra redazione.
Sono passati più di quindici giorni dal tragico evento che ha visto l’opificio industriale della Raro andare in fiamme e il M5S ha presentato interrogazione al sindaco per fare chiarezza su quanto accaduto.
“Il nostro auspicio” dichiara il consigliere pentastellato Antonio Materdomini “è che per i dipendenti e per l’azienda questo sia solo un incidente di percorso, sperando che si possa tornare al più presto alla normalità salvaguardando i posti di lavoro”.
Non possiamo non evidenziare come in questi giorni il grande assente sia stato, ancora una volta, il sindaco, colui che avrebbe dovuto rappresentare, al contrario, la massima autorità in materia di tutela della salute pubblica cittadina.
Le preoccupazioni e le sollecitazioni da parte dei cittadini non sono certo mancate, probabilmente, però, De Ruggieri era talmente occupato a barcamenarsi tra le correnti interne al Consiglio Comunale, da sottovalutare gli obblighi connessi al suo ruolo sanciti da decreti legislativi in materia di protezione civile.
Già dal giorno in cui si è verificato il tragico evento la gestione dell’ordine pubblico e la comunicazione istituzionale con la popolazione residente è stata assente o quantomeno inadeguata.
Ci sono giunte voci di allarme e preoccupazione dell’intera cittadinanza riguardo la salubrità dell’aria, la possibile presenza di cemento-amianto nel tetto dell’opificio crollato e sul pericolo strutturale di un capannone non ancora messo in sicurezza.
Non si ha ancora notizia sulle tempistiche, sulla natura e sull’esito delle rilevazioni ambientali da parte degli enti intervenuti.
Non si ha notizia nemmeno riguardo la possibilità da parte dei cittadini residenti nell’area P.A.I.P. e dell’intera zona nord della città di poter vivere la quotidianità senza particolari precauzioni o restrizioni per non incorrere in problemi di salute.
Al momento non si conoscono ancora le procedure messe in atto per la bonifica e la messa in sicurezza dell’area o, più banalmente, non esistono.
La città e la comunità meriterebbero maggiore considerazione, andando oltre la definizione di un agglomerato di “abitanti culturali”.
La straordinarietà di alcuni eventi di questi giorni (vedasi anche eventi alluvionali) richiederebbero una riflessione approfondita e un’opera attenta di prevenzione. La nostra percezione è invece che le risposte siano state approssimative e insufficienti, proprio per la mancanza di programmazione e per la carenza di attenzione nei confronti di eventi di questo genere, che pare essere rivolta esclusivamente all’evento del 2019.
Attendiamo risposte ufficiali ai quesiti posti nella nostra interrogazione.
Questi quesiti vengono direttamente dai cittadini nel tentativo di portare uno stimolo positivo affinché problemi di questa natura non si ripresentino in futuro.
Nella fotogallery l’incendio della Raro (foto www.SassiLive.it)
Non mi va di speculare sulle disgrazie altrui e ne di inveire sul povero De Ruggieri, del resto che ne sa lui. E’ Sindaco per caso anche se certe cose sono in capo al Sindaco ma a Matera al massimo fanno capo al Capo Gabinetto che onestamente certe cose le conosce ma è semplicemente schiacciata dagli eventi. Esistono le ARPA regionali, gli incendi di capannoni industriali capitano un pò ovunque specie quelli contenenti rifiuti. Quando succedono interviene l’Arpa con la squadra di reperibilità e fa i rilievi anche nei giorni successivi sia per quello che riguarda le emissioni in atmosfera che per le deposizioni al suolo, tutto normale, in capo a qualche giorno , meno di una settimana si conosce lo stato ambientale dei luoghi. Da noi esiste un cess….. di ARPA…B che oggi costa più che all’epoca di Sigillito perchè è più ricco di figure professionali inutili atte ad accrescere il consenso elettorale- vedasi architetti per progettare le bare dei pesci morti nel Pertusillo- ma poi non è capace di fare i monitoraggi ed allora si tralascia. Ditemi voi come fa Arpab a rilevare le diossine emesse in atmosfera se poi non ha i laboratori attrezzati per rilevarle? L’accaduto passa inosservato oltre a non conoscere nulla di quanto avvenuto nella zona Paip 1 di Matera, noi non conosciamo nulla neppure di quanto accaduto il 14/1/18 alla Coseplast di Montescaglioso. Quali sono stati i risultati dei monitoraggi dell’incendio ad Ageco di Tito Scalo nel capannone contenente rifiuti e dove il 27-8-17 scoppiò un grosso incendio ed intervennero 5 squadra di Vigili del fuoco una delle quali dalla Campania.
Arpa…b è un cess. ma al novello Sigillito alias Iannicelli si aumenta lo stipendio, i politici vanno per campi e la stampa fa altrettanto. E’ una situazione irrecuperabile, bisogna aspettare sempre i soliti gufi per far emergere la verità? se ci sono i dati dei monitoraggi degli incendi descritti, in quale cassetto Arpab i sono finiti? Bisogna attendere il solito volenteroso che fa accesso civico e se del caso fa scoppiare la grana? Beh! Mi fermo qui ma ne ho viste delle belle, lettere che dormivano nei cassetti Arpab ma anche in quelli delle Direzioni Generali dei Ministeri, una oggi è sul tavolo di uno Ministro del governo del cambiamento a dormire- ho in animo quanto prima di fargli un cazziatone, del cambiamento beninteso- e nel frattempo si erogano soldi a palate a destra ed a manca