Anche quest’anno a Teana si è rinnovato il rito antichissimo della tradizione popolare legata al culto della Madonna delle Grazie e di Sant’ Antonio. La presenza di macchine processionali trasportate in testa dalle donne o a spalle da più portatori come i classici ceri o le gregne, sono una delle caratteristiche della forte devozione popolare che ancora permane nelle nostre Chiese del sud e in particolare anche in Basilicata, varie le comunità che si connotano, infatti, per la presenza di queste particolari forme di culto, questo il caso tutto particolare di Teana e le sue “uniche” gregne. Nelle solenni processioni per le vie del paese al seguito delle statue spiccano delle singolari costruzioni fatte di spighe di grano a forma di emme. Sono le “gregne” , vere e proprie sculture di spighe che nella cultura pagana erano l’omaggio che il contadino faceva alla divinità per ringraziarla dell’abbondanza del raccolto.
La loro realizzazione è frutto di un lungo e laborioso processo che inizia nel mese di Luglio quando durante la festa della mietitura vengono scelte le spighe più belle nei campi. Queste vengono poi messe in acqua per una settimana per farle ammorbidire e poterle quindi intrecciare e lavorare per ottenere lunghe trecce. Le spighe possono così essere usate per adornare una struttura lignea sulla quale viene posta un’ effige della Madonna delle Grazie o di Sant’ Antonio.
Il processo che porta al prodotto finito si snoda in alcune fasi, e va dalla semina del grano alla mietitura ovviamente manuale, alla realizzazione di fasci di grano legati tra loro.
In un secondo momento si passa alla scelta delle spighe migliori le più grandi e piene, queste vengono a loro volta riunite in mazzi, messe in acqua per renderle più facili da lavorare; infatti, alcune di queste spighe serviranno per la “vestitura” della struttura lignea e altre saranno “intrecciate”.
Infine una volta rivestita la struttura , sulla sommità viene posto un mazzo di spighe oppure un altro pezzo lavorato a parte e poi unito detto “Santo Martino” che significa augurio e costituisce appunto un segno augurale.
Le gregne possono essere realizzate con spighe di grano duro oppure tenero, e adornate in genere con fazzoletti, nastri e fiori colorati.
In ossequio a loro viene rappresentato il propiziatorio “ballo delle gregne”, con i portatori delle pesanti ed alte composizioni che si cimentano in lunghe danze festose e tarantelle al suono dell’organetto.
Nell’evento, promosso da Pro Loco e Comune, si sono mescolati i più anziani insieme ai più giovani che intendono non far perdere questa come altre tradizioni della piccola comunità teanese che specie in agosto si infittisce della presenza dell’ “altra Teana” , vale a dire di quanti vivono in altre parti d’Italia e del mondo. Non è stato raro vedere qualche lacrima dal viso dei più anziani che hanno passato la “gregna” ai ragazzi. La parte più spettacolare nella serata , all’imbrunire, al termine della processione quando tutto il paese e i numerosi ospiti venuti da lontano per non mancare alla festa si sono riversati in piazza e le gregne hanno mostrato tutta la loro bellezza con un’atmosfera di musica e in un esilarante volteggio sulla testa dei portatori e delle portatrici . Le spighe fanno cadere i cicchi di grano a simboleggiare la nuova semina e aprono le braccia in segno di devozione della comunità alla Madonna.
Il Presidente della Pro Loco Vincenzo Salvo ha espresso soddisfazione per la riuscita sottolineando che è un appuntamento dell’estate nell’area del Parco del Pollino che ha un grande ed ulteriore potenziale di crescita in termini di arrivi e presenze di turisti.