Gabriele Scarcia, già portavoce del sindaco di Matera Raffaello De Ruggieri, ha inviato alla nostra redazione una nota in cui esprime alcuni ringraziamenti per il lavoro svolto al Comune di Matera. Di seguito la nota integrale inviata alla nostra redazione.
Lascio in perfetto e comune accordo con il sindaco di Matera il ruolo di portavoce per sopraggiunti miei impegni professionali in altra direzione. Ho ricoperto un incarico interessante, stimolante, non privo di tentativi di condizionamento, con indirizzi non sempre in linea con la deontologia giornalistica. Pur tuttavia sento di dichiarare che è stato un percorso intenso di lavoro, di relazioni, di soddisfazioni e stimolazioni culturali come pure un continuo ed estenuante fronteggiare una carenza strutturale della macchina comunale, tristemente nota. Devo ringraziare Voi tutti, cari colleghi giornalisti, dal primo all’ultimo, per essere stati sempre corretti e professionali, rispettosi dei ruoli. Chiedo venia se in talune circostanze un diniego, magari per un’intervista, possa essere stato mal interpretato. Devo esprimere gratitudine e sentimenti di amicizia ai cari compagni di lavoro Damiano Porcari, Tonino Gravela, Nicola Cuscianna, Mariarita Iaculli, Ivan Moliterni, Belisario Cifarelli, Antonio Nicoletti, Franco Cardia, tutti nomi indispensabili per il corretto ed efficiente funzionamento del “sesto piano”, nomi altresì fondamentali sul piano umano prima che professionale. Non posso che rivolgere un affettuoso saluto agli appena congedati rappresentanti della penultima Giunta, in particolar modo all’ex Assessore Enzo Acito per gli orizzonti che ha ridisegnato per la città del futuro. Non so ben dire di come la storia s’incaricherà di trascrivere questi faticosi mesi di gestazione dell’evento 2019 per Matera e per la Basilicata tutta, fortemente provate dalla ricerca di una nuova identità coerente con i tempi e con il resto del Paese, ma il nome di Acito rimarrà certamente trascritto a caratteri cubitali per una brillante intuizione di sviluppo fortemente realista. Non posso esimermi dal porgere un doveroso augurio di un proficuo lavoro ai componenti della appena insediatasi Giunta e particolarmente all’amico Gianpaolo D’Andrea che innesterà certamente nuova linfa vitale, in un comparto come quello culturale paradossalmente sempre più in ribasso. Un augurio sincero va altresì al nuovo portavoce del Sindaco, il giornalista Rossano Cervellera al quale manifesto la mia disponibilità, qualora indispensabile, per illustrargli il cammino da me percorso in quasi un anno, lavoro che ha compreso le relazioni con la stampa estera, la cura e l’aggiornamento del sito internet istituzionale, della pagina social, la creazione di un archivio immagini, l’archiviazione dei dati e quant’altro ha reso spero efficienti la comunicazione dell’azione amministrativa comunale e i rapporti istituzionali a tutti i livelli. In ultimo, ma non per questo meno importante, un pensiero affettuoso lo rivolgo a Raffaello. A volte un uomo solo. A volte un uomo mal consigliato. A volte un uomo tirato per la giacca. A volte un uomo vilipeso. E a lui che indirizzo e rinnovo sentimenti di stima e di affettuosa amicizia, oltre che d’incoraggiamento in un frangente faticosissimo, offrendogli il mio contributo gratuito per tutto ciò che attiene la mia professionalità, ammonendo quanti restano persuasi dalla erronea idea che egli coltivi, per la sua città, progetti apocalittici. Posso confessarvi di non aver mai visto persona più innamorata di un luogo. Di uno spazio antico al quale garantire sopravvivenza imperitura. Certo, attraversando un percorso affrontato con mezzi inefficienti e inefficaci, affiancato spesso da persone superficiali, disamorate del contesto cittadino. Raffaello era e resta un galantuomo d’altri tempi, con le sue regole, la sua intransigenza, la sua intelligenza, la sua preparazione e le sue debolezze tutte umane che lo hanno portato sovente ad essere schivo ai consigli di chi lo voleva inflessibile e autoritario, soprattutto nel determinare il corso amministrativo in una direzione anziché in un’altra. E a lui, in conclusione, che rivolgo l’augurio più intenso ricordando ancora una volta a tutti i suoi concittadini, che se Umberto Eco faceva dire al suo Guglielmo da Basckerville: “L’Anticristo può nascere dalla stessa pietà, dall’eccessivo amor di Dio o dalla verità, come l’eretico nasce dal santo e l’indemoniato dal veggente”, questo non è il caso di Raffaello e dell’incondizionato sentimento d’amore per la sua Matera.