Nell’ambito dei servizi di controllo del territorio per la prevenzione e repressione dei reati, la Squadra Volante della Polizia di Taranto ha fermato Susana Hudorovic, una donna di 33 anni di nazionalità serba, e una bambina di 11 anni, nata a Roma, nipote della donna, entrambe senza fissa dimora.
La prima, è stata tratta in arresto in esecuzione di ben due ordini di carcerazione. La seconda, invece, è stata collocata presso una comunità per minori.
Alle 19.30 di lunedì 13 agosto, la sala operativa ha ricevuto la segnalazione telefonica di un’intrusione di due donne – apparentemente di nazionalità straniera – all’interno di uno stabile ubicato in via Trentino. Il richiedente, inoltre, tramite le telecamere del circuito di video sorveglianza ha rappresentato come queste stessero aggirandosi in maniera sospetta davanti alle porte dei vari appartamenti ivi presenti.
Immediatamente è stata inviata un volante a verificare quanto stesse accadendo e, in effetti, i poliziotti hanno sorpreso una donna e una bambina di etnia rom, all’interno dell’edificio indicato.
La maggiorenne, dopo aver dichiarato di essere la zia della minore e giustificato la loro presenza all’interno dell’edificio per chiedere delle elemosine “porta a porta”, ha riferito che, partite in mattinata dal campo rom di Napoli, cui appartengono, sono giunte a Taranto viaggiando su un furgone.
Non avendo con se documenti d’identità, la due sono state accompagnate presso gli uffici della Questura per l’identificazione.
Dagli accertamenti esperiti è risultato che la maggiorenne ha numerosissimi precedenti e segnalazioni. La stessa, negli anni, in occasione di altrettanto copiosi accertamenti di polizia, ha declinato le proprie generalità in una miriade di alias.
Ciò ha reso notevolmente complesso il lavoro dei poliziotti i quali, ad ogni modo, tra l’infinità di false identità dietro cui si celava la donna serba, ne hanno individuate due, ad essa riconducibili, sulle quali pendono due ordini di cattura per l’esecuzione di pene detentive.
Il primo, del Commissariato di P.S. Casilino Nuovo di Roma, è scaturito a seguito dell’ordine di esecuzione per espiazione di pena detentiva – per un totale di quasi 5 anni – emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Matera.
Il secondo, del R.O.N.O. dei Carabinieri di Roma, è stato diramato a seguito dell’ordine di carcerazione – per una condanna a 4 anni e 11 mesi – statuito dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma.
Dell’esecuzione dei due provvedimenti è stato informato il pubblico ministero di turno e, successivamente, la donna è stata condotta presso la locale Casa Circondariale di Taranto.
Relativamente alla stessa, data la complessità delle indagini, sono ancora in corso una cospicua serie di accertamenti sugli eventuali gravami a carico di tutti gli altri alias che stanno via via emergendo.
Per quanto attiene alla bambina, i poliziotti hanno scoperto che il 7 agosto scorso – nell’impossibilità di reperire i suoi genitori – è stata affidata alla comunità per minori “S. Rita” a Mola di Bari, da dove, il giorno successivo, è scappata.
Questo provvedimento è stato adottato perché la minore, sempre in compagnia della zia dai tanti alias, è stata sorpresa nel tentativo di commettere un furto in abitazione.
Il sostituto procuratore della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Taranto è stato informato dell’accompagnamento della bambina in Questura e ha disposto che la stessa fosse nuovamente ospitata in una comunità per minori. La bambina, infine, è stata collocata presso una struttura ubicata a Salerno.
La prima, è stata tratta in arresto in esecuzione di ben due ordini di carcerazione. La seconda, invece, è stata collocata presso una comunità per minori.
Alle 19.30 di lunedì 13 agosto, la sala operativa ha ricevuto la segnalazione telefonica di un’intrusione di due donne – apparentemente di nazionalità straniera – all’interno di uno stabile ubicato in via Trentino. Il richiedente, inoltre, tramite le telecamere del circuito di video sorveglianza ha rappresentato come queste stessero aggirandosi in maniera sospetta davanti alle porte dei vari appartamenti ivi presenti.
Immediatamente è stata inviata un volante a verificare quanto stesse accadendo e, in effetti, i poliziotti hanno sorpreso una donna e una bambina di etnia rom, all’interno dell’edificio indicato.
La maggiorenne, dopo aver dichiarato di essere la zia della minore e giustificato la loro presenza all’interno dell’edificio per chiedere delle elemosine “porta a porta”, ha riferito che, partite in mattinata dal campo rom di Napoli, cui appartengono, sono giunte a Taranto viaggiando su un furgone.
Non avendo con se documenti d’identità, la due sono state accompagnate presso gli uffici della Questura per l’identificazione.
Dagli accertamenti esperiti è risultato che la maggiorenne ha numerosissimi precedenti e segnalazioni. La stessa, negli anni, in occasione di altrettanto copiosi accertamenti di polizia, ha declinato le proprie generalità in una miriade di alias.
Ciò ha reso notevolmente complesso il lavoro dei poliziotti i quali, ad ogni modo, tra l’infinità di false identità dietro cui si celava la donna serba, ne hanno individuate due, ad essa riconducibili, sulle quali pendono due ordini di cattura per l’esecuzione di pene detentive.
Il primo, del Commissariato di P.S. Casilino Nuovo di Roma, è scaturito a seguito dell’ordine di esecuzione per espiazione di pena detentiva – per un totale di quasi 5 anni – emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Matera.
Il secondo, del R.O.N.O. dei Carabinieri di Roma, è stato diramato a seguito dell’ordine di carcerazione – per una condanna a 4 anni e 11 mesi – statuito dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma.
Dell’esecuzione dei due provvedimenti è stato informato il pubblico ministero di turno e, successivamente, la donna è stata condotta presso la locale Casa Circondariale di Taranto.
Relativamente alla stessa, data la complessità delle indagini, sono ancora in corso una cospicua serie di accertamenti sugli eventuali gravami a carico di tutti gli altri alias che stanno via via emergendo.
Per quanto attiene alla bambina, i poliziotti hanno scoperto che il 7 agosto scorso – nell’impossibilità di reperire i suoi genitori – è stata affidata alla comunità per minori “S. Rita” a Mola di Bari, da dove, il giorno successivo, è scappata.
Questo provvedimento è stato adottato perché la minore, sempre in compagnia della zia dai tanti alias, è stata sorpresa nel tentativo di commettere un furto in abitazione.
Il sostituto procuratore della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Taranto è stato informato dell’accompagnamento della bambina in Questura e ha disposto che la stessa fosse nuovamente ospitata in una comunità per minori. La bambina, infine, è stata collocata presso una struttura ubicata a Salerno.