Giovanni Angelino, responsabile provinciale Verdi: “Piero Lacorazza rispetti la Magistratura e cominci a dare l’esempio rinunciando alla sua candidatura”. Di seguito la nota integrale inviata alla nostra redazione.
Nemmeno sotto l’ombrellone di Ferragosto gli acerrimi nemici del governatore lucano depongono l’ascia di guerra. E così dalla stampa apprendo che Piero Lacorazza, che ha già perso cinque anni fa le primarie per la scelta del candidato presidente proprio contro l’attuale presidente della Regione Basilicata Marcello Pittella, insiste sull’opportunità di cambiare un candidato scelto democraticamente nell’ultima assemblea regionale del PD. Fermo restando che siamo in attesa dell’esito del ricorso in Cassazione da parte dei due avvocati di Marcello Pittella, Piero Lacorazza mette le mani avanti e dà per scontata l’ipotesi di non credere alla ricandidatura dell’attuale governatore e pensa che sia opportuno affidare ad una donna il ruolo di candidato presidente per l’area di centrosinistra. Lacorazza pensa al nuovo puntando sulla novità femminile per la guida della Regione Basilicata ma non si rende conto che se dobbiamo rinnovare la classe politica è proprio Lacorazza che deve dare l’esempio rinunciando alla candidatura. Chissà se Lacorazza è disposto a rinunciare alla poltrona di consigliere regionale. Credo proprio di no e se così stanno le cose a quel punto credo che Lacorazza non può imporre candidature in questo periodo estivo senza aver prima atteso l’esito di un ricorso giudiziario che riguarda l’attuale governatore lucano. Ci vuole rispetto e non solo a parole. Caro Lacorazza, la politica è una cosa seria e se non condivide le scelte politiche messe in atto nei cinque anni di governo regionale può sempre lasciare il centrosinistra e mettersi in proprio, in modo da misurare la forza del suo elettorato proprio alle prossime elezioni regionali. A Lacorazza voglio ricordare che le scelte politiche come quella che riguarda il nuovo candidato presidente non si possono prendere al mare tra un cruciverba e l’altro o durante un’escursione in montagna ma vanno condivise con tutti gli elettori che fanno parte del centrosinistra. Pensare di poter imporre scelte condizionando l’opinione pubblica attraverso un giornale è utopistico oltre che contrario alle più elementari regole stabilite da un Partito che di nome fa appunto Democratico.
Nella foto Pittella e Lacorazza
Raramente ho condiviso le “uscite” del verde Angelino, ma in questo caso sono pienamente condivisibili e condivise.
La Magistratura faccia il suo corso, ma finchè non c’è una condanna, preceduta da un rinvio a giudizio e da un processo, Marcello Pittella è un UOMO AUTOREVOLE e libero che può a testa alta rappresentare il PD ed il centro sinistra alle prossime elezioni regionali. Vincendole.
BOOO. Sarà colpa del gran caldo