La realizzazione del centro iconografico sulle attività rurali e venatorie realizzato nel palazzo dei duchi Revertera a Garaguso ed inaugurato il giorno 08 agosto 2018 è finalizzato a sostenere azioni di riqualificazione del patrimonio culturale e paesaggistico, al fine di aumentare l’attrattività dell’intero territorio di Garaguso e di incentivare percorsi di sviluppo locale che prevedono il coinvolgimento dell’intera comunità nella logica di bottom up con ricadute positive sull’intera economia rurale e sulla qualità della vita dellecomunità residenti nell’area.
L’intervento ha previsto il recupero e valorizzazione di un manufatto di particolare pregio, nel contempo la riproposizione di un percorso culturale affascinante legato al mondo delle tradizioni rurali ed antropologiche ovvero il mondo della caccia.
“Ut venatoriam defaticationem proxima laxa ret quies – affinchè una quiete sicura faccia seguito alle fatiche della caccia.
Questa è l’epigrafe posta sul portale di ingresso del palazzo Revertera di Garaguso che è stata la fonte di ispirazione dell’intero progetto promosso dall’amministrazione comunale e realizzato dal raggruppamento dei tecnici progettisti riuniti in ATP e guidati dall’architetto Pietro Moreache hanno curato il recupero dell’edificio a destinazione di: “Museo iconografico delle attività rurali e venatorie”.
Il Palazzo, infatti, costruitoverso la prima metà del 1700 dai duchi Revertera, quale residenza di caccia, ha ripreso la sua indole venatoria. Ovviamente non si poteva trascurare la cultura archeologica e l’importanza storica del centro di Garaguso nell’ambito della Magna Grecia, nonché tutto il patrimonio culturale e rurale del nostro territorio.
La ditta Demetra Services di Antonio Matera ha curato l’allestimento delle varie sale e locali del Palazzo.
Per quanto riguarda il percorso Iconografico all’interno del Palazzo questo è da intendersi come la realizzazione di un itinerario culturale della memoria storica tramite arazzi, quadri ed affreschi che sono stati apposti su ciascuno degli ambienti recuperati secondo un percorso antropologico, grafico e storico di nove sezioni allocate in nove ambienti contigui.
La realizzazione del percorso interno segue diversi temi iconografici, al piano terra è il mondo rurale, il mondo dei contadini, degli armenti, delle attrezzature, ma soprattutto della natura, che si trasforma per magia, perché per i contadini tutto è magia.
Da non trascurare la ruralità come tradizioni, come ritualità e mitologia, perché come sta scritto su una stele:“la nostra storia, la nostra memoria è la nostra casa”. Per cui vien riproposto il mondo pastorale, il rito della panificazione come rito del cumpanis, ovvero condividere lo stesso pane; attraverso report videografici ai visitatori viene riproposto un breve percorso nel mondo rurale.
Il piano primo invece è dedicato interamente alla iconografia della caccia, tramite tele e dipinti dell’artista Gianni De Canio viene rappresentato iconograficamente il mondo venatorio dei Revertera, le attività di caccia e soprattutto ambientazioni naturalistiche colorate del nostro stupendo territorio.
I reports videografici sulla storia del Palazzo, sul territorio di Garaguso quale territorio di eccelenza per le attività venatorie, vengono riproposti ciclicamente nelle varie sale del palazzo, sale denominate proprie con nomi delle dee della mitologia greca, pertanto nella sala di Artemide ed Atena sono esposti graffiti sulla caccia preistorica, raffigurazioni rappresentanti scene di caccia al cervo italico, video sulla costruzione delle armi e degli arnesi, sulla caccia con il falcone, dentro le sale vengono esposte riproduzioni di armi e suppellettili vari propri del mondo venatorio.
Grande spazio è stato dedicato all’archeologia ed al mito di Persefone, proprio nella sala ad essa delicata, dove è stato esposto la riproduzione del tempietto di Garaguso ed i report videografici illustrano dettagliatamente tutti i ritrovamenti importanti fatti sul suo territorio.
Altre sale sono state dedicate all’ambiente, al territorio ed all’illustrazione iconografica del paesaggio Garagusano così come sapientemente ed artisticamente riproposto dai lavori del fotografo Gaspare Morea.
Nell’ambito dell’inaugurazione, officiata da Monsignor Giovanni Intini che ha benedetto l’edificio, il sindaco Francesco Auletta ha sottolineato che il progetto nasce ed per offrire e migliorare la qualità dei servizi socio-culturali e ricreativi, all’interno del centro di Garaguso, nel contempo promuovere e sviluppare attività volte alla educazione e alla comunicazione, implementare nelle dinamiche territoriali, nonché percorsi di sviluppo turistico culturali. Il sindaco, inoltre, ha illustrato che il progetto vuole, altresì, creare un sistema di alleanze e di gemellaggi territoriali che, aumentando la coesione sociale interna, vanno ad interagire con i territori circostanti diventando “pezzi” di un sistema più grande e complesso, organizzato a rete, funzionalmente competitivo che organizza e vive il proprio territorio materano attraverso la progettazione di percorsi identitari, turistici, culturali condivisi e frequentati. Quindi si è soffermato sull’illustrazione del porgetto proposto insieme ai comuni di Salandra, Oliveto ovvero il centro documentale sul mondo venatorio ed archeologico che a breve verrà realizzato sul territorio intercomunale.
Antonio Matera ha puntualizzato che il Centro Iconografico trappresenta il fulcro territoriale e di aggregazione locale che si relazione con il territorio provinciale proponendo e progettando percorsi formativi ed educativi culturali-rurali, eventi di animazione, valorizzazione e promozione dei nostri centri storici.
L’architetto Danilo Pezzolla, che ha collaborato nella fase di allestimento del Centro, ha organizzato e curato per tutta la serata momenti di approfondimento e comunicazione delle attività realizzate.
La serata si è conclusa con una bellissima e coinvolgente performances musicale a cura del gruppo Accipiter.
Ago 21