“Bentornato!”. Da 20 anni esatti la delegazione dell’Anspi di Stigliano accoglie con questa forma di saluto elevata a omonimo Premio (e relativa cerimonia) un concittadino illustre al rientro in paese. O meglio, uno stiglianese “fuorisede” distintosi per meriti professionali e/o artistici. Proprio per questi motivi è nata la “Festa del Bentornato”, promossa ed organizzata annualmente – a metà agosto – dall’associazione ecclesiale cattolica che a Stigliano vanta, allo stato, ben 328 tesserati. Tanto da essere uno dei circoli più corposi, attivi e dinamici dell’intera Basilicata fra quelli che si richiamano all’associazione nazionale San Paolo fondata ufficialmente a Brescia il 13 novembre del 1965 da mons. Battista Belolli su ispirazione del Concilio Vaticano II e dal 1966 ente morale e civile e a seguire anche a carattere assistenziale, culturale, educativo, di promozione sociale e dal 2004 riconosciuta dal Coni pure come organismo di promozione sportiva. A Stigliano tutto iniziò nel 1998 per iniziativa di don Alberto Distefano, originario di San Mauro Forte e nominatoparroco della Chiesa di Santa Teresa del Bambin Gesù, inaugurata nell’ottobre del 1996. Appena due anni dopo, appunto, don Alberto convocò il gruppo dei suoi collaboratori nella casa canonica e palesò il desiderio di poter accogliere amorevolmente gli stiglianesi residenti altrove con un’apposita manifestazione da tenersi nel mese di agosto nel piazzale antistante la medesima chiesa. Quella sera d’inverno del 1998 si vagliarono varie ipotesi sul come denominare la manifestazione. In un primo momento era stata valutata l’opzione“Festa dell’emigrante”, ma Don Alberto – con la sua sensibilità – fece osservare che la parola “emigrante” indicava separazione, partenza, distacco, allontanamento. Mentre la festa doveva rivelare i sentimenti di accoglienza, accettazione ed ospitalità. E fu così che si decise di darle la dicitura di“Festa del Bentornato”. La prima edizione si svolse nel 1999. Ma senza alcuna premiazione. Poi nel 2000 la decisione di premiare con una targa, alla presenza del sindaco e delle autorità cittadine, uno o più stiglianesi che si fossero distinti nel sociale, in campo lavorativo e/o in ambito scientifico e artistico. Dopo la scomparsa di don Alberto, avvenuta nell’ottobre del 2000, il Consiglio direttivo dell’Anspi, presieduto fin dalla sua fondazione da Antonio Fornabaio,stabilì con apposita deliberazione di dedicare il premio (che consiste in un quadro raffigurante in basso rilievo la facciata della Chiesa di Sant’Antonio di Stigliano) proprio al suo storico fondatore. Circa una quarantina i premiati dall’Anspinell’arco di un ventennio. Per l’edizione 2018, la ventesima della serie, è toccato a Giuseppe Marsico, ordinario di zootecnica speciale presso il Dipartimento di Scienze agro-ambientali dell’Università di Bari e Vito Cammisa, rappresentante degli stiglianesi che vivono fuori paese, ricevere il riconoscimento. Ad aprire, come al solito, la cerimonia una clip con la storia dei premiati e le motivazioni del conferimento.