Lega Basilicata in una dichiarazione sottoscritta dal portavoce Giuseppe Grande “butta acqua sul fuoco delle polemiche” dopo la nota diffusa dal Quotidiano del Sud secondo cui il Senatore della Lega, Pasquale Pepe avrebbe valutato con il suo legale la possibilità di querelare per diffamazione il Segretario della Lega Basilicata, Antonio Cappiello. Di seguito la nota integrale inviata alla nostra redazione.
Con stupore e dispiacere apprendo questa mattina da “Il Quotidiano del Sud” che il Senatore Pasquale Pepe stia valutando con il suo legale la possibilità di querelare per diffamazione il Segretario della Lega Basilicata Antonio Cappiello.
Il momento che stiamo vivendo è delicato, una partita importante come quella delle prossime elezioni regionali dove la posta in gioco è molto alta.
Dato il momento particolare, capisco la tensione che ci possa essere tra due figure che ambiscono a molto in questa regione, ma non né comprendo la forma e l’eccessivo astio che sta emergendo.
In ragione di ciò credo che i panni sporchi vadano lavati in casa.
Bisogna guardarsi negli occhi come “Uomini veri”, ed affrontarsi di persona con la dialettica che certo non manca agli attori di questa vicenda, per risolvere eventuali problemi laddove ve ne fossero.
Sono certo che l’esternazione del Senatore Pasquale Pepe sia una mera provocazione.
Vero è che il nostro Segretario regionale conosciuto per la sua lealtà e schiettezza, ogni tanto si lascia andare ad affermazioni colorite, ma in buona fede.
Tuttavia specifico che al Segretario Antonio Cappiello è in capo un ruolo fondamentale quale organo a cui spetta dettare la linea politica dove tutti, nessuno escluso, si devono attenere.
Inoltre bisogna che la Segreteria sia sempre informata di tutto ciò che accade sul territorio, onde evitare interferenze tra ruolo istituzionale e ruolo politico. Questa è la linea del nostro leader e Capitano Matteo Salvini.
Detto ciò non ne farei una tragedia e non vorrei che queste questioni possano oscurare l’ottimo lavoro che Lega Basilicata sta mettendo in campo su tutto il territorio regionale, con punti d’ascolto, iniziative, tesseramenti, e incontri con i cittadini e di settore.
Siamo tra persone adulte e vaccinate.